Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Matera a cura di Ermes Dovico

In una chiesa cattolica

La trinità LGBT

Sul bollettino di una chiesa retta da gesuiti compare l'immagine della Santissima Trinità in salsa LGBT: tre donne e un drappo arcobaleno.

Gender Watch 20_06_2025

Tutti avranno presente l’icona della Santissima Trinità di Andrej Rublev del XV secolo: tre angeli seduti intorno ad una tavola. Nella prima pagina del bollettino parrocchiale delle chiese di San Giuseppe e Santa Teresa a Seattle, datata 15 giugno, domenica della Santissima Trinità, è presente una parodia di questa icona: i tre angeli sono stati sostituiti da tre donne – una di etnia caucasica, una orientale e una africana – sedute intorno ad un tavolo ricoperto da una bandiera arcobaleno. L’ “artista” è Kelly Latimore, famigerato per aver creato altre raffigurazioni tra il blasfemo e l’offensivo.

Nello stesso bollettino la parrocchia, retta da gesuiti, pubblicizza un imminente picnic comunitario sponsorizzato dal Ministero "LGBTQ+" della parrocchia e l'imminente "Pride parade" di Seattle.

La particolarità di questa raffigurazione blasfema non è l’intento denigratorio, come potrebbe venire ad esempio da alcuni partecipanti ad un Pride. L’intento è serio anche se si risolve in bestemmia, ossia si vuole comunicare che la Santissima Trinità è anche donna, è multiculturale e a favore delle istanze LGBT. Dunque, in questa prospettiva, è quasi peggio dell’intento blasfemo, perché si vuole sostituire alla verità l’errore.