La Pelosi se ne va: è stata la più "cattolica" e la più dannosa
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L'ex speaker della Camera Nancy Pelosi annuncia a 85 anni che non si ricandiderà. Verrà ricordata come il politico statunitense che più di altri nel nome del suo essere "cattolica" ha difeso aborto e ideologia Lgbt. Non sarà una perdita per il Congresso degli USA.
Nancy Pelosi smette con la politica, dis-onore e de-merito per esser stata la peggiore (sinora) credente cattolica in politica. L'ex speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha rappresentato San Francisco al Congresso per 38 anni, ha annunciato giovedì mattina che non si ricandiderà al Congresso USA nel novembre 2026. Eletta per la prima volta nel 1987 per occupare un seggio lasciato vacante dalla morte del deputato Sala Burton, Pelosi, 85 anni, è stata la miglior interprete mondiale della incoerenza cattolica in politica e della sistematica banalizzazione e manipolazione dei principi non negoziabili e del Catechismo, piegati e erosi, fino alla loro evanescenza, pur di compiacere al potere dei Democratici e delle lobbies che progressivamente ne hanno preso pieno possesso, anche con il suo consenso.
«Nessuno ha dato di più per San Francisco e lo Stato della California di Nancy Pelosi, con un fattore quasi infinito in termini di risultati concreti per persone reali», ha affermato di recente il governatore della California, l’abortista e pro Lgbtq+, Gavin Newsom, relatore per la Pontificia Accademia delle Scienze lo scorso anno, nel programma Political Breakdown di KQED.
Dal lato opposto della barricata politica USA, per il presidente in carica Donald Trump, «il ritiro di Nancy Pelosi è una grande cosa per l'America…Era malvagia, corrotta e concentrata solo sulle cose negative per il nostro Paese». Difficile dargli torto, al di là delle malevolenze personali tra leader di partito americani, le prestazioni di Nancy Pelosi sono quantomeno criticabili e da sottolineare con la matita rossa.
Alcuni esempi devono essere ricordati a futura memoria, nonostante in Vaticano già ci sia chi la voglia innalzare sul piedistallo delle beatitudini. In qualità di presidente della Camera dal 2007 al 2011 e nuovamente dal 2019 al 2023, ha promosso leggi storiche, tra cui l'“Affordable Care Act”, che ha ampliato il finanziamento pubblico dell'aborto, nonostante la forte opposizione dei gruppi religiosi e delle chiese cristiane.
Quando il “Partial-Birth Abortion Ban Act” fu discusso alla Camera il 5 aprile 2000, ottenne un significativo sostegno bipartisan, con sedici Democratici che co-sponsorizzarono il disegno di legge e 77 che votarono a favore. La sua approvazione avrebbe proibito un aborto, ovvero un omicidio, «di un feto vivo e intatto finché il feto vivo e integro non è parzialmente fuori dal corpo della madre». Tra i democratici che non votarono a favore di questa legge, pensata per proteggere vite umane innocenti, c'è stata la deputata Nancy Pelosi della California.
Voto contro anche tre anni dopo, quando la stessa norma venne ripresentata perchè «l'aborto è un fallimento sotto ogni aspetto. Vogliamo garantire la sicurezza delle donne e vogliamo che rimanga legale», sempre e comunque. Il suo sostegno alla pratica di togliere la vita a bambini non ancora nati sarà per sempre al centro oscuro della sua eredità. Infatti Pelosi detiene un record di voto pro-aborto del 100%, oltre ad aver fortemente deplorato l'annullamento della sentenza “Roe contro Wade” nel 2022, definendola «una minaccia per la salute, la libertà e la sicurezza delle donne in tutto il Paese», nei giorni successivi aveva pomposamente preparato tutte le iniziative opportune per una «legge a tutela dell'aborto e che codificano le storiche sentenze della Corte Suprema», in risposta alla revoca della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte, tra cui l'inserimento del diritto federale all'aborto libero ed incondizionato.
Era inoltre favorevole al "matrimonio" tra persone dello stesso sesso e alla possibilità di sottoporre i bambini con “confusione di genere” a procedure di transizione di genere, sia chirurgiche che chimiche, che alterano la vita. Più recenti sono invece le sue battaglie a favore dell'ideologia Lgbtq di cui si era dichiarata principale “paladina” nei mesi scorsi. L’emittente Fox News di agosto scorso riporta che, durante una visita al San Francisco VA Medical Center, la Pelosi aveva dichiarato il proprio impegno a livello nazionale per «garantire cure di affermazione di genere ai nostri ragazzi trans».
Come ricorda uno dei siti web più autorevoli della comunità arcobaleno degli USA, l'alleanza con Pelosi risale a decenni fa. Lei è stata una sostenitrice visibile delle comunità queer, sin dal culmine dell'epidemia di HIV/AIDS, ha partecipato alla parata del pride di San Francisco sin dall’inizio della sua carriera 35 anni orsono.
Per molte di queste sue posizioni e per l’impegno costante e assoluto a favore dell’omicidio dell’innocente, l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone le ha vietato di ricevere la Santa Comunione nel maggio 2022, citando la sua «persistente difesa dell'aborto». Per tutta reazione e certa delle sue amicizie con alcuni cardinali Usa e all’interno del Vaticano, la Pelosi aveva respinto il rimprovero, affermando di ricevere «comunque la Comunione» ed infatti a conferma della sua ortodossia e prestigio riconosciutale in Vaticano, si recò a Roma il 29 giugno 2022 ad una Messa celebrata da Francesco e ricevette la Santa Comunione. Insomma: una campionessa di impegno a favore di sicari di bambini e della liberalizzazione dell’omicidio dell’innocente, nonchè paladina di ideologia Lgbtq, indottrinamento e transizione chimico-chirurgica infantile che non mancherà di certo ai cattolici.

