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Africa

La Guinea Bissau dalla parte degli albini

Il governo ha avviato non senza difficoltà un censimento degli albini del paese, primo passo per poter fornire loro l’assistenza necessaria e tentare programmi di inclusione sociale

Svipop 09_03_2021

 

Una buona notizia arriva dalla Guinea Bissau, piccolo stato dell’Africa occidentale con poco meno di due milioni di abitanti. Nelle scorse settimane il Ministero per le donne, la famiglia e la solidarietà sociale ha avviato una campagna per registrare tutte le persone affette da albinismo per poter predisporre programmi di sostegno e di inclusione sociale per loro e per le loro famiglie. Collaborano con il ministero una organizzazione non governativa portoghese e l’Associazione guineana delle persone albine. Finora sono state individuate e censite 40 persone nella capitale Bissau. Ma gli incaricati di effettuare le rilevazioni operano con molta difficoltà, e ne incontreranno molto probabilmente di maggiori quando si sposteranno nei centri urbani minori e nei villaggi, per due fondamentali motivi. Il primo è costituito dai pregiudizi che circondano gli albini, fatti oggetto di stigma per il loro aspetto, ragione per cui le famiglie e loro stessi sono restii a farsi avanti. Un secondo ostacolo, come spiega Paula Saad, il funzionario che segue i lavori, è la diffidenza diffusa e radicata nei confronti delle istituzioni governative: “c’è il pensiero che qualcuno voglia approfittare della loro condizione di albini. Non è niente del genere, possiamo aiutarli solo se sappiamo quanti sono, dove sono e quali sono i loro reali bisogni”. Secondo Paula Saad i più gravi problemi degli albini sono la mancanza di iscrizione all’anagrafe, che favorisce emarginazione e abusi, la difficoltà a proseguire, e in certi casi anche solo intraprendere, gli studi, che ne pregiudica il futuro, e l’esclusione dall’assistenza sanitaria di cui hanno estremo bisogno esposti come sono a gravi malattie. “Ma grazie a Dio – dice – in Guinea certe credenze non ci sono”. Si riferisce alla convinzione diffusa in diversi stati africani che con gli organi degli albini gli stregoni confezionino gli amuleti più potenti e quindi più preziosi. Il corpo di un albino può valere anche 75.000 dollari al mercato clandestino.