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Emigranti illegali

Isole Canarie. L’alternativa alle rotte del Mediterraneo

Gli ostacoli che hanno reso più difficili e incerte le rotte dalle coste africane e dalla Turchia verso l’Europa hanno indotto i trafficanti a optare per la rotta atlantica

Migrazioni 01_12_2020

In Italia il dibattito politico sull’emigrazione irregolare diretta verso l’Europa si concentra sulle rotte del Mediterraneo, in particolare quella centrale. Dall’inizio del 2020 al 30 novembre gli sbarchi sulle coste europee sono stati quasi 80.000, concentrati in tre stati: 14.900 in Grecia, 32.536 in Italia e 35.236 in Spagna. Ma non tutti gli emigranti hanno scelto di attraversare il Mediterraneo. Quest’anno 16.700 di quelli registrati in Spagna hanno lasciato le coste dell’Africa Occidentale, partendo dal Senegal, dal Marocco e dalla Mauritania, diretti verso l’arcipelago delle Isole Canarie, che distano solo 100 chilometri dalle coste africane settentrionali e che sono una delle comunità autonome della Spagna. Secondo dati ufficiali si è registrato un incremento del 1.000 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019 e oltre metà degli arrivi si sono verificati durante l’ultimo mese. Dopo il 2006, anno in cui gli sbarchi nell’arcipelago erano stati 35.000, i flussi si erano ridotti per riprendere consistenza solo nel 2018. Da oltre un anno gli arrivi sempre più frequenti hanno creato seri problemi soprattutto nelle città portuali dove gli emigranti si concentrano. Il 17 novembre la polizia ha espulso 225 persone dal porto di Arguineguin, nella Gran Canaria, ma altre migliaia ancora affollano il villaggio. Sono quasi tutti ragazzi provenienti dal Marocco. Le autorità hanno allestito dei pullman per trasferirli in un centro di accoglienza che si trova nella capitale Las Palmas. L’iniziativa ha creato, non per la prima volta, tensioni tra le autorità dell’arcipelago e il governo spagnolo in merito a come gestire gli arrivi. Gli africani che scelgono la rotta atlantica che porta alle Canarie lo fanno nella speranza di riuscire di lì a raggiungere la Spagna e altri paesi europei. Anche questa rotta comporta dei rischi spesso a causa delle cattive condizioni delle imbarcazioni usate dai trafficanti a cui gli emigranti si affidano per effettuare la traversata. Dall’inizio dell’anno si stima che siano morti in mare almeno 414 persone mentre nel 2019 le vittime erano state 210. Gli accordi dell’Unione Europea con la Turchia e quelli di Spagna e Italia con Libia e Marocco per bloccare le rotte mediterranee spiegano il notevole aumento degli arrivi nelle Isole Canarie.