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Induismo

In Bangladesh un avvocato sostiene che i cristiani hanno rubato il Vaticano agli indù

Il legale, che avversa la campagna dei cristiani per la modifica del diritto di famiglia in favore delle donne indù, ha affermato che il Vaticano un tempo apparteneva agli indù

Il valore attribuito alla persona umana, la convinzione che esistono diritti umani universali e inalienabili sono caratteri del Cristianesimo intollerabili per culture e religioni che invece discriminano per sesso, anzianità, religione, caste, etnie. Per gli indù, ad esempio, l’impegno cristiano contro le discriminazioni rappresenta una minaccia perché mette in discussione i principi fondanti della loro religione e rischia di scardinarne il sistema sociale. La campagna avviata in Bangladesh da alcuni difensori dei diritti umani di fede cristiana per ottenere una modifica del diritto di famiglia affinché anche le donne indù possano ereditare la terra, cosa che è loro preclusa, ha provocato soprattutto tra gli indù integralisti reazioni ostili dai toni anche estremi. L’8 giugno scorso, durante un seminario on line sul diritto di famiglia, l’avvocato Gobinda Chandra Pramanik ha attaccato violentemente i cristiani accusandoli di tramare contro l’induismo. Nella sua invettiva si è spinto a dichiarare che “il Vaticano era indù e i cristiani lo hanno rubato”. Secondo l’avvocato in varie parti del mondo i cristiani hanno distrutto delle antiche società e religioni con la forza. La Grecia e il Vaticano, ha detto, un tempo erano roccaforti dell’Induismo prima che i cristiani li conquistassero e ne stravolgessero le caratteristiche. Di Gesù ha detto che è un personaggio divisivo e ha definito le sue parole e le sue azioni “sataniche”. Inoltre ha accusato i cristiani di voler dividere la comunità indù del paese e di indurre gli indù a convertirsi offrendo loro denaro e altri incentivi. Esponenti della comunità cristiana (una piccola minoranza nel paese a maggioranza islamica) hanno respinto le accuse e chiesto che l’avvocato presenti scuse formali per le sue affermazioni diffamanti. La Commissione per l’unità dei cristiani e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale del Bangladesh ha dichiarato: “un uomo di un’altra fede con una conoscenza superficiale del Cristianesimo non ha il diritto di travisarlo. In quanto cristiano sono per il perdono, ma lui deve prima chiedere scusa. Se dicesse cose analoghe del Corano riceverebbe minacce di morte. Noi ci limitiamo a condannare le sue affermazioni e a esigere delle scuse”. L’avvocato Gobinda Chandra Pramanik di recente ha attaccato l’associazione cristiana Banchte Shekka e il suo direttore, Angela Gomes, per l’impegno a migliorare la condizione delle donne, impegno che nel 1999 ha meritato ad Angela Gomes il Magsaysay Award, noto come il Premio Nobel dell’Asia.