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omelia

Il Papa ai confratelli agostiniani: «Il valore dell'unità»

Celebrando la Messa votiva dello Spirito Santo nella chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio Leone XIV ha aperto il capitolo del suo stesso ordine di provenienza.

Borgo Pio 02_09_2025
Foto Vatican Media/LaPresse

Il 188° capitolo generale dell'Ordine di Sant'Agostino si è ufficialmente aperto alla presenza del primo Pontefice agostiniano. Leone XIV si è recato ieri pomeriggio nella chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio, dove ha celebrato la Messa votiva dello Spirito Santo. Ascolto, umiltà e unità i tre suggerimenti ai confratelli che si accingono a eleggere il nuovo priore generale.

Il Papa ha esortato a invocare lo Spirito Santo per ricevere il «dono di ascoltare, il dono di essere umili e il dono di promuovere l’unità, all’interno dell’Ordine e attraverso l’Ordine, in tutta la Chiesa e nel mondo». Se nel giorno di Pentecoste questo dono si è manifestato con «il segno straordinario della “glossolalia”», oggi – spiega il Papa citando Agostino: «tutte le lingue sono nostre, poiché siamo membra del corpo che parla». Anche l'umiltà acquista nuova luce nell'ottica della Pentecoste: «Sant’Agostino, commentando la varietà dei modi in cui lo Spirito Santo, nei secoli, si è effuso sul mondo, legge tale molteplicità come un invito per noi a farci piccoli di fronte alla libertà e all’imperscrutabilità dell’agire di Dio», «nella consapevolezza che "quanto il cielo sovrasta la terra" (Is 55,9) tanto le sue vie sovrastano le nostre vie e i suoi pensieri i nostri pensieri. Solo così lo Spirito potrà “insegnare” e “ricordare” ciò che Gesù ha detto (cfr Gv 14,26), incidendolo nei vostri cuori perché da essi se ne diffonda l’eco nell’unicità e irripetibilità di ogni battito».

In questa prospettiva si coglie più a fondo l'invito all'unità – ormai, diremmo, un "classico" di Prevost, che al capitolo degli Agostiniani applica le parole di Paolo alla comunità di Corinto («a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune»,1Cor 12,7). Il Papa ribadisce il «valore dell'unità» anche come «criterio di verifica del vostro agire e lavorare insieme, perché ciò che unisce è da Lui, ma ciò che divide non può esserlo». Infine, citando ancora Agostino: «Come allora le diverse lingue che un uomo poteva parlare erano il segno della presenza dello Spirito Santo, così ora è l’amore per l’unità […] il segno della sua presenza».