Il Papa ai confratelli agostiniani: «Il valore dell'unità»
Celebrando la Messa votiva dello Spirito Santo nella chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio Leone XIV ha aperto il capitolo del suo stesso ordine di provenienza.

Il 188° capitolo generale dell'Ordine di Sant'Agostino si è ufficialmente aperto alla presenza del primo Pontefice agostiniano. Leone XIV si è recato ieri pomeriggio nella chiesa di Sant'Agostino in Campo Marzio, dove ha celebrato la Messa votiva dello Spirito Santo. Ascolto, umiltà e unità i tre suggerimenti ai confratelli che si accingono a eleggere il nuovo priore generale.
Il Papa ha esortato a invocare lo Spirito Santo per ricevere il «dono di ascoltare, il dono di essere umili e il dono di promuovere l’unità, all’interno dell’Ordine e attraverso l’Ordine, in tutta la Chiesa e nel mondo». Se nel giorno di Pentecoste questo dono si è manifestato con «il segno straordinario della “glossolalia”», oggi – spiega il Papa citando Agostino: «tutte le lingue sono nostre, poiché siamo membra del corpo che parla». Anche l'umiltà acquista nuova luce nell'ottica della Pentecoste: «Sant’Agostino, commentando la varietà dei modi in cui lo Spirito Santo, nei secoli, si è effuso sul mondo, legge tale molteplicità come un invito per noi a farci piccoli di fronte alla libertà e all’imperscrutabilità dell’agire di Dio», «nella consapevolezza che "quanto il cielo sovrasta la terra" (Is 55,9) tanto le sue vie sovrastano le nostre vie e i suoi pensieri i nostri pensieri. Solo così lo Spirito potrà “insegnare” e “ricordare” ciò che Gesù ha detto (cfr Gv 14,26), incidendolo nei vostri cuori perché da essi se ne diffonda l’eco nell’unicità e irripetibilità di ogni battito».
In questa prospettiva si coglie più a fondo l'invito all'unità – ormai, diremmo, un "classico" di Prevost, che al capitolo degli Agostiniani applica le parole di Paolo alla comunità di Corinto («a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune»,1Cor 12,7). Il Papa ribadisce il «valore dell'unità» anche come «criterio di verifica del vostro agire e lavorare insieme, perché ciò che unisce è da Lui, ma ciò che divide non può esserlo». Infine, citando ancora Agostino: «Come allora le diverse lingue che un uomo poteva parlare erano il segno della presenza dello Spirito Santo, così ora è l’amore per l’unità […] il segno della sua presenza».