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Asia

Il Pakistan istituisce la Commissione nazionale per i diritti delle minoranze

Il parlamento in seduta congiunta ne ha approvato a larga maggioranza la costituzione nonostante l’opposizione dei partiti religiosi islamici

In Pakistan, paese a maggioranza islamica, la vita per i cristiani può essere molto difficile. Nonostante l’impegno del governo in favore della minoranza cristiana, testimoniato nel corso degli anni dalle tante iniziative volte a valorizzarla e tutelarla, spesso i cristiani subiscono abusi, discriminazioni, umiliazioni, soprattutto quando e dove si fa maggiormente sentire l’influenza di gruppi e movimenti fondamentalisti. È quindi stata accolta con grande soddisfazione la legge che autorizza l’istituzione della Commissione nazionale per i diritti delle minoranze, un passo avanti atteso da tempo a maggiore tutela dei diritti delle minoranze e della loro sicurezza. Il parlamento in seduta congiunta ha approvato articolo per articolo la legge che istituisce la Commissione il 2 dicembre con 160 voti favorevoli e 79 contrari, dopo un animato dibattito e contro parere negativo dei partiti religiosi islamici. La Commissione – spiega l’agenzia Fides nel dare la notizia – potrà monitorare le violazioni dei diritti, indagare sugli abusi, esaminare le denunce, ispezionare le prigioni e le stazioni di polizia, fornire consulenza al governo sulle politiche e rivedere l'attuazione delle leggi che hanno un impatto specifico sulle minoranze religiose, anche evitando le discriminazioni”. Raggiunto da Fides, monsignor Samson Shukardin OFM, vescovo di Hyderabad e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, ha commentato: “va ricordato che l’approvazione della legge arriva dopo la storica sentenza della Corte Suprema del 2014 che ordinava alla politica di istituire una apposita commissione, dedicata ai diritti delle minoranze, in seguito ai violenti attacchi contro le chiese e altre comunità. Ora finalmente quell’ordinanza del tribunale è stata eseguita, anche grazie all'impegno delle organizzazioni della società civile che, in questi anni, hanno continuato a chiederne l'attuazione. Credo che vi sarà maggiore tutela delle nostre comunità, delle nostre ragazze e delle famiglie, i cui diritti sono spesso violati impunemente. Tutti speriamo che la commissione possa servire ad alleviare le difficoltà che vivono cristiani, indù, sikh e altri gruppi vulnerabili, contribuendo a una società più giusta, inclusiva e fraterna”.