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Islam

Il governo del Pakistan conferisce un importante riconoscimento a suor Ruth Lewis

Suor Ruth è morta di COVID-19 a luglio mentre curava dei bambini ammalati. Ha dedicato tutta la vita ai disabili, occupandosi soprattutto di bambini e adolescenti abbandonati

In Pakistan da anni il governo cerca di contrastare l’influenza dell’Islam integralista sulla popolazione, ad esempio valorizzando le minoranze religiose con iniziative volte a evidenziarne l’importante ruolo culturale e sociale. Gli integralisti reagiscono spesso con violenza estrema. Quando nel 2016 per la prima volta nella storia del paese musulmano al 97 per cento, sono stati concessi tre giorni di festa in occasione della Pasqua, il gruppo talebano Jammat-ul-Ahrar ha compiuto un attentato suicida nel parco Gulshan-i-Iqbar di Lahore la domenica di Pasqua che ha ucciso 75 persone e ne ha ferite centinaia. Quest’anno il governo ha deciso di assegnare il Sitara-e-Imtiaz, la terza più importante onorificenza del paese, a suor Ruth Lewis, francescana della congregazione di Cristo Re, deceduta il 20 luglio a causa del COVID-19 mentre assisteva dei bambini ammalati. Il riconoscimento viene assegnato a persone che hanno dato “un contributo particolarmente meritorio alla sicurezza o agli interessi nazionali del Pakistan, alla pace mondiale e ad altre rilevanti iniziative di pubblico interesse”. Suor Ruth era nata il 2 maggio 1946. Ha vissuto e operato sempre a Karachi dove nel 1969, insieme alle consorelle Gertrude Lemmens e Margaret D’Costa, ha fondato l’istituto Dar-ul-Sukun, La casa della pace, destinato a ospitare e prendersi cura di persone disabilità mentali e fisiche, per lo più bambini e adolescenti abbandonati dalle famiglie e dimenticati dalla società. Suor Ruth ha stimolato i giovani assistiti a cimentarsi nel mondo dello sport e della cultura. Quattro hanno persino vinto delle medaglie alle Paralimpiadi del 1998 svoltesi negli Stati Uniti. Oltre che alla Casa della pace, suor Ruth ha dedicato il suo impegno in numerose opere sociali in favore delle fasce più deboli della società.