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INCOMPETENZA AL POTERE

Il governo decide sul Natale ma sbaglia le parentele

Dalle parole di Speranza, che ha parlato di parenti di primo grado, si capisce che intorno alla tavola natalizia potrebbero sedersi solo mamma, papà e un figlio. In realtà, per gli addetti alla salute pubblica, parenti di primo grado significa erroneamente genitori, figli e fratelli: così lor signori decidono del destino di 60 milioni di italiani permettendosi il lusso di dire castronerie rimanendo impuniti.

Politica 18_11_2020

C’è chi è Conte e chi non sa contare. Tra questi di certo alcuni alti papaveri che crescono all’ombra del Ministero della Salute. Il tema riguarda le possibili restrizioni sotto Natale. In particolare ci si domanda: quanti parenti e amici potremo invitare a cenoni e pranzi?

Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, dichiara lo scorso 10 novembre in una intervista rilasciata a La Stampa: «Ci sarà un provvedimento che riguarderà Natale: si deve dire che non deve essere un Natale solitario, ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle». Il giorno dopo la Zampa è ospite del programma di Lilli Gruber Otto e mezzo su La7 e così si esprime sul medesimo argomento: «Non credo che ci possano essere allentamenti delle misure per Natale: dovremo anzi prevedere molto probabilmente una limitazione delle persone riunite a non oltre il primo grado di parentela. Credo che sarà un Natale ben diverso da quello che abbiamo conosciuto».

Il suo capo, il ministro della Salute Roberto Speranza, interviene, ma solo di sfuggita, anche lui sulla questione della contabilità di parenti e amici intorno al desco natalizio e dichiara a La Stampa di lunedì: «La mia testa non è concentrata su quello che succederà tra un mese e mezzo, ma su quello che accadrà alla fine della prossima settimana. È su questo che ci giochiamo tutto, non sul cenone del 24 dicembre, con o senza i nonni o i parenti di primo grado».

Non vogliamo qui analizzare se tali provvedimenti, qualora fossero presi, siano ragionevoli o sproporzionati, ma solo sottolineare quanto Zampa e Speranza siano ignoranti in merito ai gradi di parentela. Non è un insulto: ignoranti in senso letterale, ossia entrambi ignorano come si calcolano i gradi di parentela.

Dunque per calcolare i gradi di parentela tra due persone occorre far riferimento al cosiddetto stipite (l’ascendente) procedendo per linea ascendente o discendente. Ad esempio padre e figlio sono parenti di primo grado perché dal figlio al padre (o viceversa) c’è un solo passaggio da compiere. Tra due fratelli c’è un rapporto di parentela di secondo grado perché occorre passare dallo stipite in comune (il genitore). E dunque avremo un primo passaggio tra primo figlio e ad esempio il padre e un secondo passaggio da padre al secondo figlio. Parenti di secondo grado sono nonni e nipoti, di terzo grado zii e nipoti, di quarto grado il rapporto tra cugini. Oppure, come suggerisce l’Inps, «i gradi si contano calcolando le persone e togliendo lo stipite». Un altro modo per calcolare i gradi di parentela.

Torniamo alle uscite infelici dei nostri altrettanto infelici governanti. Inizialmente la Zampa il 10 di novembre tratteggia questa ipotesi: a Natale solo «parenti di primo grado, fratelli e sorelle». Sorge il dubbio: sta indicano due categorie di persone differenti – i parenti di primo grado e i fratelli – oppure solo una: i parenti di primo grado, cioè fratelli e sorelle, che invece sono parenti di secondo grado? La spiegazione, probabilmente, viene dall’intervista del giorno successivo a Otto e mezzo quando fa riferimento alla «limitazione delle persone riunite a non oltre il primo grado di parentela». Sulla stessa frequenza d’onda anche l’accenno che fa Speranza a La Stampa, il quale dichiara che decidere se invitare i parenti di primo grado a Natale non è questione attuale. Però anche per lui esiste la questione, seppur non impellente, se limitare gli inviti ai parenti di primo grado. Potrebbe essere una ipotesi, ci dice implicitamente.

Dunque per Zampa, almeno limitatamente all’intervista rilasciata alla Gruber, e per Speranza intorno alla tavola natalizia potrebbero sedersi solo mamma, papà e un figlio. E se i genitori hanno due o più figli? Dovranno compiere una dolorosa scelta: solo uno tra i loro figli potrà festeggiare con loro il Natale, proprio perché i fratelli sono parenti di secondo grado. E gli altri figli? Non potranno di certo essere ospitati dagli zii o dai nonni perché parenti di grado eccessivo. In mezzo ad una strada rischiano poi la multa perché sarebbero in giro senza un motivo di stretta necessità e inoltre i genitori potrebbero essere accusati di abbandono di minori. Un bel guaio non saper contare fino a due…In realtà, come intuibile, per i due addetti alla nostra salute pubblica dire parenti di primo grado significava erroneamente dire genitori e figli. In che mani siamo, direbbero le nostre vecchie zie (che rivedremo forse a Ferragosto).

Questa doppia scivolata non di due oscuri funzionari della pubblica amministrazione – e la cosa sarebbe già grave – ma di due alti funzionari dello Stato, tra cui un ministro, ci conferma che siamo governati da persone incompetenti e superficiali. Sarebbe bastato un minuto di orologio per verificare in internet come si calcolano i gradi di parentela. E invece, con la solita sicumera che contraddistingue buona parte della classe politica, ecco che, su un tema tra l’altro su cui noi tutti italiani siamo assai sensibili, ossia i festeggiamenti natalizi, si butta lì una proposta senza verificarne il contenuto.

La matricola universitaria che all’esame di diritto privato avesse errato nel calcolo dei gradi di parentela avrebbe, perlomeno, preso un pessimo voto. Invece lor signori che siedono nella stanza dei bottoni e che hanno deciso e decideranno il destino di 60 milioni di italiani per le prossime settimane possono anche permettersi il lusso di dire castronerie con malcelata disinvoltura e rimanere impuniti. In altri tempi il senso dell’onore e del pudore di chi ricopriva cariche di altissimo prestigio e responsabilità di fronte a cadute così marchiane avrebbe spinto costoro a dimettersi. In altri tempi.