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Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Comunismo

I Montagnard del Vietnam nel mirino del regime

Di recente sono vittime di intensificati atti di intimidazione da parte di polizia e autorità che li accusano di “attività religiose illegali”

 

La vita dei cristiani sotto il regime comunista del Vietnam non è facile. Polizia e funzionari interrompono le loro riunioni di preghiera, li arrestano con pretesti, ne sequestrano terre e proprietà. Open Doors, la onlus che ogni anno pubblica un elenco dei paesi in cui i cristani sono più perseguitati, lo colloca al 25° posto, tra quelli in cui la persecuzione è molto elevata. Per i cristiani di etnia Montagnard in particolare minacce e vessazioni si sono di recente intensificate. Lo rivelano due rapporti di Montagnards for Justice e della Rete vietnamita per i diritti umani e la testimonianza di Aga, un Pastore attualmente in esilio negli Stati Uniti. L’episodio persecutorio più recente risale al 15 novembre. Quel giorno degli agenti di polizia e dei funzionari si sono recati presso una abitazione nel distretto di Buon Don nella quale erano riuniti decine di fedeli e hanno interrotto l’incontro rilevando, a loro dire, “attività religiose illegali”. Nei giorni successivi hanno convocato molte delle persone presenti per interrogarle e cercare di costringerle a firmare un impegno a non riunirsi più. Al rifiuto di molti, la domenica successiva, il 19 novembre, hanno di nuovo fatto irruzione nell’abitazione e hanno minacciato i presenti dicendo che se non avessero desistito dal partecipare agli incontri religiosi sarebbero stati multati o arrestati e messi in prigione come Y Kreč Byă e Nay Y Blang, due esponenti della comunità arrestati la sorsa primavera con l’accusa di “abuso delle libertà democratiche” e di “minare la politica di unità nazionale”. Così hanno costretto i fedeli ad abbandonare la Chiesa evangelica di Cristo degli Altipiani centrali.