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Clima

Greta non conquista tutti

Due studenti del Malawi accusano i paesi ricchi della povertà del loro paese, secondo loro causata dal cambiamento climatico antropico. Ma i loro connazionali li contestano

Svipop 24_09_2019

“Siamo molto molto arrabbiati. Voi producete emissioni di gas serra, ma vivete una vita agiata. Noi non lo facciamo, ma stiamo soffrendo. Se i nostri raccolti seccano per mancanza d’acqua non sappiamo come procurarci da mangiare”. In sintesi è questo il messaggio rivolto agli studenti inglesi da due ragazzi del Malawi, Jessie Nkhoma e Isaac Mzembe, che insieme al preside della loro scuola si sono recati in Gran Bretagna su invito dell’organizzazione non governativa Oxfam per parlare dell’impatto del cambiamento climatico sulla loro vita. Ai coetanei inglesi hanno chiesto di continuare la lotta contro il cambiamento climatico e ai leader politici riuniti a New York, alle Nazioni Unite, di impegnarsi ad azzerare le emissioni di gas serra. Sulla pagina Facebook di Bbc Africa i due ragazzi compaiono vestiti con le divise della scuola e con alle spalle un paesaggio desolato, di terra arida. I commenti di molti loro connazionali concordano con quanto detto dai ragazzi, ma non tutti. “Il potente messaggio che dovreste dare mentre alle vostre spalle si vede un terreno privo di vegetazione – replica un giovane malawino Wilson Lackman – è che sono stati i vostri stessi genitori a distruggere le foreste. Il Malawi era così bello ma adesso cespugli e boscaglia è tutto quel che è rimasto. Lo abbiamo fatto noi con le nostre mani, non diamo la colpa che a noi stessi”. Adannaya Chris replica a un commento sui ghiacci del Polo Sud: “non è vero che i ghiacci dell’Antartide si stanno sciogliendo. I cambiamenti climatici sono una cosa normale. Non lasciamoci prendere in giro dai paesi occidentali che hanno in mente solo una cosa, il calo demografico. È dal 1970 che prevedono la fine del mondo”. E Ian Duude: “è vero che in media le emissioni di gas serra sono più alte nel Regno Unito, ma solo perché la maggior parte dei malawini sono poveri, praticano un’agricoltura a bassa intensità e non hanno macchine. Sono certo che i malawini ricchi con il loro fuoristrada, le loro grandi case e gli oggetti importati producono CO2 ancor più che la maggior parte delle famiglie inglesi. Fare le vittime per scopi politici non è il modo di risolvere la crisi climatica. Fenomeni come le inondazioni dipendono dalla deforestazione”.