Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni Evangelista a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Africa

Due chiese profanate in Sudan

Si tratta di due tra le chiese più antiche del paese entrambe situate a Port Sudan in pieno centro città

Il Sudan è in guerra dall’aprile del 2023. Il conflitto, combattuto dagli eserciti di due generali decisi entrambi a sconfiggere l’avversario a qualsiasi costo, ha provocato la più grande crisi umanitaria degli ultimi decenni e del mondo. Il paese è musulmano. I cristiani sono dal 5 al 6% della popolazione, forse meno da quando è scoppiata la guerra e molti sudanesi hanno cercato rifugio all’estero. Sono presenti soprattutto nella regione delle montagne Nuba, nello stato del Blue Nile e nelle principali città, come Khartoum, la capitale, e Port Sudan, l’hub petrolifero. Con il resto della popolazione quelli che abitano nelle regioni in cui si combatte subiscono i danni immensi prodotti dalla guerra. Port Sudan finora è stato quasi del tutto risparmiato dal conflitto e difatti il governo vi ha stabilito la propria sede provvisoria. Ma è proprio in questa città che di recente si sono verificati due episodi di violenza in odium fidei: non contro persone, bensì contro due delle più antiche chiese del paese: quella della Chiesa evangelica presbiteriana del Sudan e quella della Chiesa ortodossa. Entrambe sono state vandalizzate e profanate il 1° dicembre. Benchè sorgano al centro dell’area del mercato di Port Sudan, si trovino di fronte a una stazione di polizia e accanto agli uffici governativi, il fatto è successo in pieno giorno e nessuno è intervenuto. Le telecamere di sicurezza della chiesa ortodossa hanno ripreso i vandali, arrivati in automobile, uno dei quali aveva in mano una bomboletta di spray rosso. La polizia non ha svolto indagini per individuare i responsabili. Sui muri della chiesa ortodossa i vandali hanno scritto: “Allah è eterno”. Sulla chiesa evangelica è stata scritta la Shahadah, la dichiarazione di fede islamica, “Non c’è altro Dio che Allah e Maometto è il suo profeta”, e il versetto del Corano “Non c’è altro Dio all’infuori di Lui, il Signore del Grande Trono”. Per non creare ulteriori tensioni e subirne le conseguenze le autorità religiose della chiesa evangelica hanno deciso di non presentare una denuncia ufficiale e hanno dipinto le scritte nel tentativo di farle sembrare dei disegni astratti.