Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Fedele da Sigmaringen a cura di Ermes Dovico
IL FILM

Don't look up: quanto politicamente corretto in sala

Di Caprio e Streep finanziano a tutta borsa ogni cosa purché politicamente corretta. Il film, «Non guardare in alto», narra di un astrofisico e la sua assistente (piena di piercing) che scoprono una cometa diretta contro la Terra. Per chi non avesse capito che il riferimento è all’amministrazione Trump...

Cinema e tv 29_12_2021

Se durante le feste vi vien voglia di andare al cinema, pur mascherati, vaccinati in 3D e provvisti di pass aggiornato, il mio consiglio è di evitare l’ultima fatica di Leonardo DiCaprio, con Jennifer Lawrence e Meryl Streep, Don’t look up. Già il duo Di Caprio-Streep dovrebbe mettere in guardia: si tratta di due degli attori più pagati e, perciò, di sinistra di Hollywood. Cioè, possono permettersi di rifiutare copioni che non siano in linea con le loro convinzioni. Completano l’opera due altri premi Oscar, la già citata Lawrence e Cate Blanchett, che sul red carpet si producono in esternazioni di maniera, giusto per non fare la fine della Rowlings (dalla quale pure gli interpreti del suo Harry Potter hanno dovuto prendere le distanze per non perdere il lavoro).

Ma Di Caprio e Streep, no, sono proprio convinti, tant’è che finanziano a tutta borsa ogni cosa purché politicamente corretta. Il film, il cui titolo vuol dire «Non guardare in alto», narra di un astrofisico e la sua assistente (piena di piercing) che scoprono una cometa diretta contro la Terra. Cercano di avvisare chi di dovere, ma la presidente, pur donna, è cattiva e svampita per due motivi: è repubblicana e per giunta fuma. Per chi non avesse capito che il riferimento è all’amministrazione Trump, ecco le cravatte rosse (colore dei conservatives), ecco il figlio di lei nominato capo di gabinetto. A siffatta presidenza interessano solo le elezioni di medio termine, perciò per il momento non vuol sentir parlare di comete assassine.

I due astrofisici si indirizzano allora alla televisione, ma qui trovano fatuità, cinismo, il dio audience e via intrattenendo. Non saprei dire di quale canale il film faccia satira, ma non è di sicuro la Cnn quella rappresentata. Forse un utente americano riconoscerà l’allusione alla conduttrice mangia-uomini interpretata dalla Blanchett. La società dello spettacolo decide, a un certo punto, che è vantaggioso spedire una flotta a distruggere la cometa, e affida il compito a un caricaturale «eroe americano», un ridicolo spara-su-tutto che, magari, vorrebbe essere una frecciatina ai protagonisti di Clint Eastwood. Ma,  in corso d’opera, questo riceve l’ordine di tornare indietro.

Perché? Perché c’è una specie di Elon Musk (e qui la caricatura è anche fisica) che ha avuto un’idea migliore: la cometa, ha scoperto col suo team fantascientifico, è piena di «terre rare», perciò ci penseranno i suoi, di razzi, a frantumarla senza disperderla pur impedendole di nuocere. Intanto il tempo passa e la cometa si fa sempre più vicina. I due astrofisici si rivolgono direttamente alla gente, scendono per strada, vanno nei bar. E il Potere lanciala contro-campagna: don’t look up! Non guardate in su! Naturalmente, chi sono quei due contro le possibilità di persuasione del Potere? E qui torna in mente Trump e la sua campagna rassicurante sul Covid.

Invece no, dice la sinistra: il Covid c’è e moriremo tutti se diamo retta a Trump. Cioè, se non votiamo a sinistra. Nel film, anche la missione «terre rare« fallisce e la cometa, alla data prevista, distrugge il mondo. Però un’astronave del finto-Musk, con duemila selezionate persone a bordo, riesce a fuggire diretta verso un pianeta simile alla Terra. A bordo, ovviamente, ci sono lui, la presidente e suo figlio, i più ricchi del pianeta. Voi direte: ma il vero Musk è di destra? Boh, si sa solo che ultimamente ha spiazzato tutto l’establishment mondiale dicendo che sulla Terra non siamo affatto troppi e che il vero problema è la denatalità. Ecco che i signori della propaganda lo mettono nell’astronave degli happy few, con preghiera di non tornare.