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LA LETTERA

Distratti dal Coronavirus, passano leggi liberticide

Mentre i media danno ampia copertura al caso Coronavirus, chi ci governa va avanti tranquillo con iniziative contro la libertà dei cittadini. Le leggi sulle intercettazioni e sulla prescrizione dei reati, ne sono un esempio. Ma il 30 marzo andrà in aula anche il disegno di legge sull'omofobia/transfobia, un progetto molto pericoloso di cui nessuno si sta accorgendo.

Attualità 02_03_2020

Caro direttore,

prima del “Silenzio” che desidero impormi durante il tempo della Quaresima (mi metto in “quarantena” ma non nel senso imposto dal virus), al fine di purificare la fede con la preghiera, con la vita comunitaria e con la lettura, voglio scriverti per comunicarti una sensazione che non mi lascia tranquillo.

Tutti siamo concentrati sulle notizie che ci arrivano circa il coronavirus e che riempiono di paura molti italiani, parte dei quali sono presi da una forma strana di panico, peraltro diffuso da tutti i mass media. Questa situazione ci distrae da tutto il resto, anche se “tutto il resto” continua ad esserci e ad andare avanti, anche se non ce ne accorgiamo.

Ciò che mi preoccupa, ad esempio, è che, in questa situazione di distrazione collettiva, chi ci governa, intanto, prosegue in silenzio in una direzione che ha come filo conduttore la limitazione della libertà dei cittadini, libertà intesa nei suoi vari aspetti.

In questo senso è da giudicare ciò che è avvenuto in tema di intercettazioni: al di là di ogni precisazione  da parte di chi ci governa, è chiaro che questi provvedimenti mettono, di fatto, in pericolo la tanto decantata privacy, anche perché viene ampliato il potere di istituzioni che non brillano, ultimamente, per terzietà.

In questo momento di sospensione dell’attività ordinaria, rimane sotto le ceneri la patata bollente della limitazione della prescrizione, che rischia di tenere sotto tiro della giustizia e dei mass media (terribile alleanza) qualsiasi cittadino che venga sottoposto ad un processo penale. Anche in questa occasione, si è operato nello stesso modo errato con il quale è stato ridotto il numero dei parlamentari: questo provvedimento doveva avvenire alla fine di una più ampia riforma degli istituti parlamentari e non all’inizio. Si è scambiata la coda per la testa, a conferma che quest’ultima scarseggia sempre più.
Nel caso della prescrizione, PRIMA occorreva porre la mani ad una riforma complessiva del processo penale e POI definire l’istituto della prescrizione. E’ evidente che se il sistema giudiziario dovesse prendere decisioni “veloci”, il tema della prescrizione sarebbe meno drammatico. Ma in un sistema nel quale la durata del processo può essere di lustri, è chiaro che sospendere la prescrizione significa lasciare l’imputato in mano al pubblico ludibrio. Il che è tanto più grave se si pensa che la nostra Costituzione proclama che ogni cittadino si deve intendere innocente fino alla fine del terzo grado di giudizio. Già questo non avviene ora: figuriamoci se la prescrizione viene abolita. Il silenzio su questa delicatissima questione è molto inquietante.

Ma non basta.
Nel silenzio e nella distrazione generale, la conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso che il progetto di legge relativo alla omofobia/transfobia venga portato in aula il prossimo 30 marzo. Se dovesse passare, tale legge costituirebbe un ulteriore attacco alla libertà di pensiero e di opinione garantita dall’articolo 21 della Costituzione. È evidente ed è fuori di ogni discussione il fatto che ogni persona debba essere rispettata, proprio in quanto persona, qualunque sia la propria tendenza sessuale ed il proprio pensiero in proposito: e già esistono le leggi che condannano ogni violenza ed ogni offesa personale in tal senso.

Il pericolo costituito da quel progetto di legge è che esso finisca con l’introdurre nel nostro Paese il divieto ad esprimere qualsiasi parere od opinione su di un aspetto così delicato della vita umana. Tanto per fare un esempio, in Spagna, sulla base di una legge analoga, un Cardinale di Santa Romana Chiesa è stato incriminato per il semplice fatto di avere esposto la dottrina della Chiesa Cattolica in tema di sesso.

Sarebbe bene, allora, che tutti gli amanti della libertà vigilino e lottino perché una tale legge non venga approvata in Italia, dove, peraltro, non esiste alcuna generalizzata emarginazione nel mondo LGBT. Anzi, se vogliamo essere obiettivi, è opportuno dire che mi sembra in aumento una tendenza etero fobica, come si è visto, ad esempio, al festival di Sanremo. In certi campi lavorativi, appare difficile che un eterosessuale trovi lavoro. Non bisogna fare alcuna legge in proposito: ma, se proprio la si vuole fare, allora occorre equiparare alla omofobia l’eterofobia (vedasi l’articolo 3 della Costituzione).

Nella distrazione generale, come si vede, stanno andando avanti progetti che possiamo definire liberticidi. E questo volevo dirtelo.

P.S. Durante una pacifica discussione su questi temi, ho avuto un flash che mi ha spaventato. Visto cosa sta accadendo nel mondo in questi giorni, in futuro, per compiere un colpo di Stato, non occorrerà più l’esercito: basterà dichiarare una emergenza (più o meno vera). Poi tutto il resto verrà da solo. In Cina, per esempio, mi pare che il governo abbia internato qualche oppositore, con la scusa del coronavirus.

Buona Quaresima a te e a tutti i tuoi lettori.