Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
IL CENTENARIO

Delassus, il sacerdote che combatté il modernismo

Oggi ricorrono cent’anni dalla morte di monsignor Henri Delassus, che si trovò ad affrontare le società segrete e le infiltrazioni massoniche che minacciavano la stabilità della Chiesa. In particolare fece parte del Sodalitium Pianum, che combatté il modernismo. La sua opera più famosa è Il problema dell’ora presente.

Ecclesia 06_10_2021

In tempo di forti contrasti a livello internazionale, e anche a livello ecclesiale, ci viene da pensare che siamo protagonisti di un’epoca particolarmente ricca di tensioni. In realtà, studiando un po’ di storia, si impara come le tensioni sono vive e forti in ogni epoca, anche all’interno della Chiesa stessa.

Impariamo questo, ad esempio, riflettendo sulle battaglie di monsignor Henri Delassus, morto il 6 ottobre del 1921, cent’anni fa. Era nato il 12 aprile 1836 ad Estaires, in Francia. Venne ordinato sacerdote nel 1862 e in questa veste affrontò tutti i pericoli che la Chiesa al suo tempo doveva affrontare. Uno dei pericoli più forti, se non il maggiore, era quello delle società segrete e delle infiltrazioni massoniche che minacciavano la stabilità della Chiesa. Fu combattente irriducibile, il che gli procurò a volte delle reprimende anche all’interno della Chiesa stessa, ma sempre le superò visti anche i buoni rapporti che intratteneva con persone molto vicine all’allora Pontefice, Leone XIII.

Con il successore, Pio X, le cose andarono ancora meglio e Delassus entrò a far parte del Sodalitium Pianum, l’organizzazione diretta da monsignor Umberto Benigni e tacitamente appoggiata dal Papa stesso, che fungeva da controspionaggio per affrontare il nemico più insidioso che si era coagulato dai fermenti dei secoli precedenti e che rappresentava una minaccia pericolosissima: il modernismo. Delassus nei suoi libri affrontò anche i prodromi del modernismo, vedi per esempio il testo sull’americanismo, l’eresia che fu ben inquadrata nella Lettera apostolica di Leone XIII al cardinale James Gibbons di Baltimora (1834-1921, una figura importantissima del cattolicesimo americano di cui anche si celebrano i cent’anni dalla morte).

Ma l’opera per cui Delassus è più conosciuto è Il problema dell’ora presente, un testo in due volumi di circa 1600 pagine pubblicato nel 1907 (anno dell’enciclica Pascendi Dominici gregis) e ripubblicato in Italia nel 2014 (Edizioni Effedieffe). I due volumi sono un resoconto impietoso delle battaglie che la Chiesa doveva compiere con nemici insidiosissimi, spesso nascosti e quindi ancora più pericolosi. Ad un certo punto del testo scrive: “La framassoneria prosegue a sostituire il naturismo all’ordine soprannaturale, nelle idee, nei costumi, e nelle istituzioni. Il massonismo è questa sostituzione, nei suoi diversi gradi di progresso nelle anime e nella società. Dalla parte del cuore, esso trova le porte aperte davanti a lui. La natura è in ciascuno di noi con le concupiscenze e con le passioni pervertite dal peccato”. L’analisi delle infiltrazioni delle forze avverse alla Chiesa, delle associazioni massoniche di diversa natura, è puntigliosa, a volte sembra quasi ossessiva. Eppure il pericolo identificato era, ed è, certamente reale.

Se pensiamo alle battaglie di mons. Delassus, le battaglie di oggi acquistano un senso più profondo e ci permettono di affrontare un avversario sapendo che non stiamo affrontando una nuova sfida, ma un’irriducibile opposizione che viene da molto lontano.