Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
ucraina nel caos

Corruzione, Zelensky in crisi anche sul fronte interno

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Il presidente ucraino Zelensky è impegnato su due fronti. Sul fronte militare le cose vanno sempre peggio, ma è sul fronte interno che rischia di più dopo le proteste e le dure critiche per i tentativi di zittire le agenzie ucraine anti-corruzione con una legge ad hoc.

Esteri 05_08_2025

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è impegnato in questi giorni su due fronti, entrambi pericolosi per la sua leadership. Sul fronte militare le cose vanno sempre peggio, come vedremo più avanti nel dettaglio, ma è sul fronte interno che rischia maggiormente di giocarsi la poltrona dopo le proteste di piazza e le dure critiche subite da USA e UE per i tentativi di zittire le agenzie ucraine anti-corruzione con una legge ad hoc.

Legge che poi lo stesso Zelensky ha fatto modificare da un parlamento perplesso in seguito alle accuse da parte degli alleati europei e americani. Oggi il presidente ucraino è impegnato a dimostrare che non ostacola gli organismi anti-corruzione, specie ora che l'Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) ha smantellato un sistema di corruzione ad alto livello legato all'acquisto di droni e sistemi di difesa aerea gonfiandone i prezzi. Quattro gli arresti per "corruzione su larga scala". Tra i sospettati figurano un deputato del partito del presidente Volodymyr Zelensky e diversi leader regionali e membri della Guardia Nazionale Ucraina. 

Incontrando i vertici della Nabu e della Procura speciale anticorruzione (Sap), che ha partecipato all'operazione, il presidente ucraino li ha ringraziati per il loro lavoro e ha chiesto tolleranza zero per tali crimini. La corruzione continua a dilagare favorita anche dalla guerra, dalle commesse militari e dalla pioggia di denaro da USA ed Europa. Una lunga serie di scandali ha colpito in tre anni molti apparati della Difesa costringendo due ministri e alcuni viceministri della Difesa alle dimissioni. Prezzi gonfiati e mazzette sulle forniture di armi, giubbotti antiproiettile, razioni alimentari fino alle tangenti per eludere la chiamata alle armi. E ancora munizioni vecchie e difettose pagate come nuove di fabbrica, fortificazioni finanziate ma mai o mal costruite,   

Come ricordava ieri l’AGI, in un sondaggio condotto quest'anno dal Kyiv International Institute of Sociology (Kiis) la corruzione costituisce una sfida importante per il 92 per cento della popolazione superata, col 95% degli intervistati, solo dalla guerra.

Sul piano militare le cose vanno sempre peggio. Secondo il media ucraino Deep State, in luglio le forze di Mosca hanno registrato i progressi territoriali più estesi in Ucraina dall’inizio del 2025. Il mese scorso i russi hanno conquistato 564 chilometri quadrati di territorio ucraino, il 12% in più rispetto a giugno. I risultati conseguiti dai russi sono superiori anche a quelli registrati nel 2024, escluso il mese di novembre, in cui le forze di Mosca conquistarono 730 chilometri quadrati.

I settori del fronte dove gli ucraini hanno perso più terreno in luglio sono stati quelli di Novopavlivka, nella regione di Dniepropetrovsk dove i russi sono penetrati il mese scorso, seguito dai settori di Pokrovsk e Sumy. I progressi russi, in crescita anche nei primi giorni di agosto, sembrano indicare il progressivo indebolimento delle capacità militari delle forze di Kiev.

Negli ultimi giorni anche le ultime postazioni tenute dagli ucraini a Chasiv Yar sono crollate mentre i russi sono penetrati e si sono consolidati nel centro di Pokrovsk come confermano tutti i rilievi satellitari, diverse fonti russe e ucraine ma non le forze armate di Kiev. Le forze russe hanno preso alcuni villaggi a sud e a ovest della città tagliando le vie di rifornimento alla guarnigione ucraina le cui condizioni sono ormai precarie come racconta il canale Telegram ucraino “Legitimiy”:

Il comando ucraino teme che il nemico blocchi rapidamente ogni via di rifornimento logistico (e di ritirata), intrappolando i difensori. Per questo sembra abbia chiesto l’autorizzazione alla ritirata prima che le proprie unità vengano completamente accerchiate, ma il ripiegamento sarebbe stato negato. Tra i militari ci sarebbe la piena consapevolezza che l’intero settore di Pokrovsk/Mirnograd non può reggere ancora a lungo.

Il think-tank statunitense Institute for the Study of the War conferma i successi russi mentre il mancato invio di brigate di riserva a Pokrovsk potrebbe indicare semplicemente che non vi sono più reparti freschi da gettare nella mischia per puntellare le difese. Il generale Oleksandr Syrsky, alla testa delle forze armate ucraine, nelle scorse settimane aveva evidenziato la criticità della situazione nel settore di Pokrovsk dove in russi sono insediati nei quartieri meridionali e occidentali.

I russi fanno progressi anche nel settore di Kostantinyvka, circondata su tre lati, avanzano a est di Torskoe e Chasov Yar ma soprattutto sono penetrati nel centro abitato di Siversk dopo averne raggiunto i sobborghi la scorsa settimana. Le truppe di Mosca avanzavano su Torskoe da nord e da sud-est puntando su Lyman, sono entrate nella città di Siversk stanno completando l’accerchiamento di Kupyansk.. 

La situazione militare sta peggiorando per gli ucraini anche nel settore di Novopavlivka e Dachne, mentre a Zaporizhia i russi stanno cercando di avanzare lungo il lato sinistro del fronte a ridosso del bacino del fiume Dnepr. Più tranquillo negli ultimi giorni il fronte di Sumy, al confine con la regione russa di Kursk. Torna attivo anche il fronte di Kherson dove il Dnepr separa i contendenti e dove i raid e bombardamenti di questi giorni potrebbero lasciar intendere che i russi puntano ad attraversare il fiume sfruttando le isole sabbiose per entrare nella città di Kherson.

Gli ucraini devono fare i conti con l’ampliamento del fronte, passato da mille a 1.200 chilometri negli ultimi mesi, con i russi determinati a sfruttare la loro superiorità numerica per allungare le linee e obbligare le truppe di Kiev a diluirsi ulteriormente.

Gli ucraini puntano a ottenere successi eclatanti spendibili sul piano politico e propagandistico come dimostrano anche i recenti attacchi con droni alle raffinerie russe di petrolio nelle regioni di Samara e Ryazan, contro un deposito di petrolio a Sochi ella base aerea di Saki, in Crimea, dove sono stati danneggiati 5 aerei e un deposito.

Mosca ha replicato con un attacco combinato di precisione contro gli aeroporti militari ucraini, impiegando missili ipersonici Kinzhal e droni a lungo raggio. Secondo il ministero della Difesa russo tutti gli obiettivi sono stati colpiti con successo. Al di là delle conquiste territoriali, Mosca sembra continuare a cercare soprattutto il punto di rottura del nemico e la distruzione delle sue capacità militari. Un punto di rottura che potrebbe non essere lontano. Il 2 agosto a Vinnytsia sono scoppiati gli scontri tra agenti delle forze dell'ordine e residenti locali, riunitisi per "liberare" un centinaio di uomini arruolati a forza dai reclutatori e ammassati allo stadio della città. 

Segnali di scollamento sociale pericolosi per Zelensky quanto la guerra e la corruzione nel suo governo.