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Martiri

Beato Jan Havlik

La sua cerimonia di beatificazione si è svolta il 31 agosto presso il Santuario Nazionale di Sastin, in Slovacchia

 

 

Si è svolta il 31 agosto presso il Santuario Nazionale di Sastin, in Sloavacchia suo paese natale, la cerimonia di beatificazione di Jan Havlik, il seminarista della Congregazione della Missione di San Vincenzo de Paoli nato nel 1928 e morto nel 1965. Il regime comunista fu instaurato in Cecoslovacchia nel 1948, quando lui aveva 20 anni e stava frequentando la Scuola apostolica vincenziana a Banska Bystrica. L’anno successivo, completati gli studi, aveva iniziato il noviziato. Ma nell’aprile del 1950 la polizia politica slovacca iniziò la liquidazione di tutti gli ordini religiosi maschili. Ja e gli altri novizi – rievoca l’agenzia di stampa Fides – “furono arrestati, sottoposti a un programma di rieducazione per due settimane e poi obbligati ai lavori forzati. Rilasciato dopo tre mesi, Ján proseguì la sua formazione teologica clandestinamente, lavorando contemporaneamente come operaio a Nitra. Arrestato di nuovo il 29 ottobre 1951 assieme agli altri seminaristi vincenziani, fu detenuto preventivamente per 15 mesi, torturato e accusato di azione antistatale. Nel febbraio 1953 fu condannato a 14 anni di lavori forzati per alto tradimento, pena poi ridotta a 10 anni nel processo di appello”. Di lui ricorda padre Emil Hoffmann, vice postulatore della sua causa di beatificazione: “nonostante il lavoro estenuante, di notte ricopiava ‘Umanesimo integrale’ di Jacques Maritain per diffonderlo tra i compagni di prigionia. In condizioni disumane, lavorò in diversi campi di concentramento ed estrasse uranio nelle miniere di Jáchymov fino all’autunno del 1958, quando fu accusato di appartenere a una associazione clandestina di detenuti”. Dal maggio del 1958, riferisce ancora Fides, “non più abile al lavoro a causa dei maltrattamenti subiti, fu internato in un ospedale psichiatrico e poi trasferito in varie carceri cecoslovacche fino al 29 ottobre 1962, data in cui venne rilasciato per aver concluso lo sconto della pena. A questi ultimi anni di vita appartengono i due quadernetti dedicati alla sua esperienza spirituale: ‘La Via Crucis delle piccole anime’ e ‘Diario’. A partire dalla sua morte, avvenuta prematuramente il 27 dicembre 1965, a causa delle torture fisiche e psichiche patite, si è diffusa non solo la fama di martirio, ma anche una certa fama signorum”. La fase diocesana della causa di beatificazione era stata aperta nel 2013.