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Velletri-Segni e Frascati: un solo vescovo e due cardinali

Unione "in persona episcopi" per le due sedi suburbicarie, i cui titoli restano assegnati a due porporati. Un breve excursus e una curiosità.

Borgo Pio 13_09_2023

Unione in persona episcopi per le due diocesi suburbicarie di Velletri-Segni e di Frascati, ciascuna delle quali però è al contempo anche titolo cardinalizio di due distinti porporati.

Mons. Stefano Russo alla guida di Velletri-Segni unisce da ieri anche quella di Frascati. Subentra a mons. Raffaello Martinelli, ritirato per raggiunti limiti di età. I due cardinali titolari sono invece Francis Arinze per Velletri-Segni e Tarcisio Bertone per Frascati. Entrambi infatti appartengono all'ordine dei cardinali-vescovi cui viene assegnata una delle diocesi suburbicarie: Albano, Palestrina, Sabina-Poggio Mirteto, Porto Santa Rufina, oltre alle citate Frascati e Velletri-Segni, nonché –last but not least – Ostia, che spetta tradizionalmente al cardinal decano (attualmente Giovanni Battista Re) il quale la aggiunge al titolo che già detiene (fu il caso dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, titolare proprio di Velletri-Segni ma anche, in quanto decano, di Ostia).

Fu san Giovanni XXIII a scindere titolo cardinalizio e governo pastorale nel 1962 con il motuproprio Suburbicariis sedibus. Fino ad allora era direttamente il cardinale titolare a governare la propria diocesi suburbicaria. Per Velletri l'ultimo fu il cardinal Clemente Micara, che morì nel 1965. Tempismo perfetto invece a Frascati, dove il cardinal Gaetano Cicognani morì nel febbraio 1962, due mesi prima del motuproprio di papa Roncalli. Gli subentrò, come cardinale ormai "soltanto" titolare un altro Cicognani: Giovanni Amleto, il quale – caso alquanto singolare – era suo fratello minore!