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Cristiani Perseguitati
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International Christian Concern

Un giorno di preghiera e digiuno per i cristiani della Corea del Nord

È stata celebrata una giornata mondiale di preghiera e digiuno per i cristiani nordcoreani che sono i più duramente perseguitati al mondo

 

Il 28 aprile molti cristiani in tutto il mondo hanno pregato e digiunato per gli abitanti della Corea del Nord, in particolare per i credenti che sono i più perseguitati in ragione della loro fede. Lo hanno fatto rispondendo all’appello dell’organizzazione non governativa International Christian Concern che ha proposto l’iniziativa insieme ad alcuni suoi partner tra cui Free North Korea Radio e Defense Forum Foundation. Open doors, l’ong che ogni anno pubblica un rapporto sui cristiani perseguitati e un elenco dei 50 stati in cui la persecuzione è più grave, assegna sempre alla Corea del Nord il primo posto dell’elenco. I cristiani nordcoreani non possono riunirsi per celebrare funzioni religiose o anche solo pregare. Devono tenere nascosta la loro fede, praticarla in segreto e anche così corrono dei rischi. Se scoperto infatti un cristiano può essere ucciso oppure rinchiuso in quanto criminale politico in uno dei famigerati campi di lavoro ai quali pochi sopravvivono a causa delle durissime condizioni di vita. La punizione si può estendere ai suoi famigliari, anche se non sono cristiani, e questo espone i fedeli a rischio di essere denunciati dai parenti stessi. La data del 28 aprile è stata scelta perché il primo North Corea Freedom Day si è svolto in questa data nel 2004, presso la sede del Congresso degli Stati Uniti. “Crediamo – hanno spiegatogli organizzatori dell’evento mondiale – che una giornata di preghiera e digiuno da parte di moltitudini di persone in tutto il mondo sia un’arma strategica importante, che possiamo usare di contro le orribili sofferenze che colpiscono la popolazione nordcoreana, la più perseguitata della Terra. Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio”.