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IL PENSATORE NEL MIRINO

Ramadan e i titoli falsi del guru degli islamisti “radical”

Non solo le accuse di stupro e di propaganda dell’estremismo. Ora per Tariq Ramadan, l’ex idolo della sinistra radical chic arriva anche l’accusa di aver taroccato i titoli universitari. Un asservimento culturale alla potenza dell’estremismo su cui si è chiuso gli occhi. 

Attualità 07_03_2018

Non solo le accuse di stupro e quelle (per pochi coraggiosi a dire la verità) di propaganda dell’estremismo tramite il suo pensiero. Ora per Tariq Ramadan, l’ex idolo della sinistra radical chic italiana ed europea, arriva anche l’accusa di aver taroccato (o meglio inventato) i titoli universitari con i quali si presentava come professore. Accusa che riporta ‘Le Point’ citando niente di meno che l’Università di Oxford, presso la quale Ramadan insegnava prima di finire schiacciato dallo scandalo accuse di stupro.

Insomma, il nipote di quell’Hassan al Banna che fu fondatore dei Fratelli Musulmani non sarebbe dunque un accademico con tanto di riconoscimenti universitari bensì un qualcosa di indefinito. Quello di cui interessa più parlare è il Ramadan erede dell’islamismo politico dei Fratelli Musulmani, maestro di propaganda radicalista; e il fatto che possa aver portato dei titoli falsi, se l’inchiesta appurerà che le cose sono andate così, va visto in un altro senso: quale superficialità veniva (e in alcuni casi ancora oggi viene) applicata sui documenti e sui materiali presentati da esponenti legati ad un certo ambiente?

Nessun controllo applicavano istituti anche prestigiosi? Perché? Forse perché a certi personaggi certe cose non si possono chiedere? Magari qualcuno la prendeva male? Tipo quelli che hanno riempito di insulti e minacce di morte le donne che hanno denunciato Ramadan? Perché chi denuncia qualcosa rispetto ad un estremista o presunto estremista non la passa liscia, è cronaca di tutti i giorni. Sarà forse per questo che nessuno nei grandi atenei si è premurato di controllare la validità o meno se i titoli di studio e accademici provenienti da altri atenei fossero veri o meno.

Il problema dunque non sta nel fatto che Ramadan possa o meno aver presentato documenti accademici falsi, ma che nessuno abbia controllato perché è Tariq Ramadan. Perché è lui. Questo è uno degli effetti dell’asservimento culturale alla potenza dell’estremismo. Ed è quello che forse più preoccupa. Ramadan parlava a studenti, a giovani, al futuro.

Ma del resto è ai giovani, che domani saranno uomini, che il proselitismo estremista di cui parla coraggiosamente il libro del francese Besson si rivolge: nel suo libro ‘’La Conquista dell’Occidente dei Fratelli Musulmani’’, che racconta il progetto ritrovato nel 2001, l’argomento culturale è un pilastro. Insegnare e diffondere l’estremismo con l’università, il pensiero culturale, i libri, le lezioni: e i ragazzi sono l’obiettivo principe di questo percorso. E Ramadan per anni ha rappresentato la punta di diamante di un discorso radicato: proselitismo sotto mentite spoglie.