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PRESIDENZIALI

Polonia, colpo alle lobby: vince il cattolico Nawrocki

Dopo un lungo testa a testa nella notte i risultati del ballottaggio alle presidenziali polacche vedono prevalere, seppure di poco, il cattolico conservatore Nawrocki contro il candidato della sinistra liberal Trzaskowski, fortemente sostenuto da Bruxelles. 

Esteri 02_06_2025


Elezioni al cardiopalma ieri in Polonia, dopo un iniziale vantaggio di pochissimi voti del candidato liberal abortista, sostenuto dal mondo intero delle lobby e delle istituzioni europee Rafal Trzaskowski, nella notte profonda e alla prime luci di oggi appare consolidarsi il ribaltone, Karol Nawrocki sarebbe il vincitore delle elezioni e presidente della Repubblica con il 50.7% dei voti.

Ieri si è svolto il voto di ballottaggio presidenziale in Polonia tra Rafal Trzaskowski, sostenuto dal partito di governo “Coalizione Civica” del Primo Ministro Donald Tusk e dall’intera coalizione liberal socialista di governo - pro abortista e favorevole alla promozione, anche in ambito educativo dell’indottrinamento LGBTQ - e Karol Nawrocki, difensore dei valori cattolici tradizionali polacchi e della identità e sovranità del Paese, nei confronti della svendita a favore del centralismo europeo e delle lobby transatlantiche liberal. ll ballottaggio segue il primo turno, molto combattuto, del 18 maggio scorso e da noi descritto su La Bussola, in cui Trzaskowski aveva ottenuto poco più del 31% e Nawrocki quasi il 30%. 

Ieri i seggi sono stati aperti in tutta la Polonia dalle 7 alle 21 ed i primi risultati, rilevati da exit-polls nella notte, avevano assegnato la vittoria di misura al sindaco liberale di Varsavia Rafal Trzaskowski. Un exit poll realizzato da Ipsos per le emittenti TVN, TVP e Polsat ha mostrato che Trzaskowski, della Coalizione Civica (KO) al governo, avrebbe ottenuto il 50,3% dei voti. Il suo rivale, uno storico conservatore e pugile dilettante, Karol Nawrocki, sostenuto dai nazionalisti di Diritto e Giustizia (PiS), si è fermato al 49,7%. Un exit poll separato, realizzato dall'agenzia OGB per l'emittente conservatrice Republika, mostrava i due ancora più vicini, con Trzaskowski al 50,2% e Nawrocki al 49,8%. Margini troppo stretti per dichiarare il vincitore. 

Nella notte e alle prime luci dell’alba il ribaltone che va consolidandosi, Trzaskowski al 49.3% e Nawrocki al 50.7%. I risultati reali consolidati del mattino, con gli exit polls aggiornati, combina i dati degli exit poll con i risultati ufficiali parziali del 90% dei seggi elettorali ed un margine di errore di soli 0,5 punti percentuali. Il risultato finale si avrà nella tarda mattinata di oggi, ma l'impegno dei candidati cattolici, sovranisti e conservatori e le milioni di preghiere salite al Cielo,  perché i santi protettori della Polonia, Giovanni Paolo II in primis, intervenissero ad evitare la devastazione del Paese, sembrano aver portato l’effetto sperato. 

L'affluenza alle urne per il secondo turno delle elezioni presidenziali polacche ha raggiunto il 54,91% alle ore 17 di domenica, ha dichiarato la Commissione elettorale nazionale (PKW) in una conferenza stampa alle 18.30. L'affluenza più alta è stata registrata nella provincia di Mazowieckie, nella Polonia centrale, dove ha raggiunto il 58,51% alle 17:00, mentre quella più bassa nella provincia di Opolskie, nella Polonia sud-occidentale, dove ha raggiunto il 48,05%.

Come avevamo previsto, negli ultimi giorni di campagna elettorale, in funzione di condizionare il maggior numero di elettori polacchi all'estero, la macchina del fango della stampa il-liberal ha affondato i suoi artigli contro il candidato cattolico e conservatore Nawrocki. Egli è stato sottoposto a un'intensa campagna di menzogne, accuse e falsità che lo hanno collegato alla criminalità organizzata, a gruppi neonazisti e a violenti hooligan di calcio, a controversi incidenti che hanno coinvolto l'appartamento di un anziano in patria e, addirittura, al procacciamento di prostitute in un hotel in cui lavorava. Tutto ciò fondato sul “si dice”. Eppure negli ultimi giorni, dopo l’ordine impartito in settimana da Le Monde e Reuters, di cui abbiamo scritto su queste pagine, France 24, la Süddeutsche Zeitung, il The Telegraph si sono anch’essi resi protagonisti di infamie e discredito. Ovviamente Donald Tusk, un uomo senza alcun senso politico e rispetto istituzionale, il giorno prima del voto ha voluto mostrare tutte le sue qualità, insultando l'attuale Presidente della repubblica Andrzej Duda, il candidato cattolico delle opposizioni e il leader del partito Diritto e Giustizia (PiS) Jarosław Kaczyński, in un solo tweet

Per altro verso, le speranze di una vittoria di Nawrocki  erano state espresse alla conferenza ungherese dei conservatori americani CPAC (Conservative Political Action Conference) di questa settimana, dal Primo Ministro Viktor Orbán, che aveva denunciato anche come il governo di Donald Tusk stia attualmente calpestando la Costituzione polacca, con l'aiuto di Bruxelles. A conferma dello schieramento deciso dei conservatori americani per il candidato cattolico, ci sono anche le pubbliche affermazioni del Segretario per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti Kristi Noem, durante l'edizione polacca del famoso forum repubblicano americano CPAC in Polonia nei giorni scorsi. 

Gli ultimi sondaggi elettorali, pubblicati venerdì 30 maggio, avevano rilevato come il risultato fosse troppo ravvicinato tra i due candidati per essere evidenziato senza margine di errore: Trzaskowski era stato in testa nei sondaggi per gran parte della campagna elettorale, ma i sondaggi più recenti davano in leggero vantaggio Nawrocki (51%). Nella nottata di ieri, come detto, gli exit poll davano in testa, seppure con un margine risicatissimo, il candidato liberal che aveva già ringraziato gli elettori e cantato vittoria: «...È un momento speciale nella storia della Polonia e sono convinto che ci aiuterà ad andare avanti come un siluro, a concentrarci soprattutto sul futuro». I siluri però pare abbiano cambiato direzione e come più saggiamente aveva detto Karol Nawrocki ai suoi sostenitori nella notte, «attendiamo i risultati reali, il conteggio reale».