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Stati Uniti

Planned Parenthood fa business con i “cambi” di sesso

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Con l’industria dell’aborto messa in crisi dalla sentenza Dobbs e dai provvedimenti di Trump, Planned Parenthood si sta fiondando sul business della “transizione di genere”.

Attualità 11_08_2025
Foto Ap via LaPresse

Parliamo di Planned Parenthood, la principale organizzazione abortista del mondo, la quale per fortuna non se la sta passando bene. Donald Trump a marzo ha tagliato i finanziamenti a nove affiliate di Planned Parenthood, affiliate che fornivano “servizi” come contraccezione e aborto. Inoltre ad inizio luglio l’amministrazione Trump ha approvato un disegno di legge che pone fine ai finanziamenti federali Medicaid per Planned Parenthood. Si stima che 200 cliniche potrebbero chiudere, cliniche che “curano” 1,1 milioni di pazienti.

La vera mazzata per Planned è stata la sentenza Dobbs della Corte Suprema del 2022 che ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade, grazie alla quale molti Stati stanno promuovendo politiche sempre più pro vita. Grazie alla Dobbs, Planned ha perso il 15% dei finanziamenti dai privati. Ma nonostante questo l’organizzazione abortista ha ricevuto 792,2 milioni di dollari in rimborsi e sovvenzioni governative nel 2023-24, cifra astronomica che però non le permette di sopravvivere. Pare infatti paradossale, ma la maggior parte dei fondi non viene investita per aborti e contraccezione, bensì per promuovere politiche woke, politiche che non stanno pagando perché il vento negli States su queste tematiche sta cambiando rapidamente.

La situazione è ben nota ai vertici di Planned. Rebecca Gibron, CEO di Planned Parenthood of the Great Northwest, che comprende Hawaii, Alaska, Washington, Kentucky, Indiana e Idaho – la più grande affiliata di Planned – ha dichiarato: «Siamo in lotta per la sopravvivenza. Questa è una situazione catastrofica». E infatti è previsto un deficit di 800 milioni di dollari. Il 3 luglio, Alexis McGill Johnson, CEO e presidente di Planned Parenthood, ha dichiarato in un video pubblicato sui social: «Sanno che lottiamo per la libertà e ci odiano per questo motivo. Ma questo non ci ha mai fermato prima e non ci fermerà ora. Presidente Trump, ci vediamo in tribunale».

Come racconta il Wall Street Journal, Planned Parenthood sta perdendo consensi e soldi, non solo grazie a Trump e per una endemica mala gestione delle risorse, ma anche per le sue politiche pro LGBT. Su Instagram, Planned celebra il Pansexual Pride Day, il Giorno dell’Orgoglio Pansessuale, e dichiara che «la verginità è un costrutto sociale». Una sezione del suo sito è dedicata anche all’educazione dei figli. Se un bambino dai 3 ai 5 anni chiede: «È un maschio o una femmina?» riferito a chicchessia, Planned suggerisce di rispondere così: «Solo un individuo può definire la propria identità di genere. L'identità di genere è indipendente dalle parti del corpo che una persona possiede». Su Threads si è schierata esplicitamente a favore del transessualismo: «Le persone trans e non binarie sono essenziali per il movimento per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi: la lotta per i diritti delle persone trans è la nostra lotta». Il dottor Bhavik Kumar, già direttore medico di Planned Parenthood e ora direttore sanitario presso la filiale del Greater Ohio, ha affermato che «gli uomini possono avere gravidanze, soprattutto gli uomini transgender». Ciò rientra nel concetto di “autonomia corporea”, la medesima autonomia che legittimerebbe l’aborto. A tutte deve essere riconosciuta la libertà di abortire e a tutti di rimanere incinte e incinti.

Se l’aborto non tira più molto, ecco che Planned si sta fiondando sul business della “transizione di genere”. Planned è il secondo fornitore di ormoni per il “cambio” del sesso negli USA. Nel 2019 aveva trattato 17.791 casi. Siamo arrivati a 77.858 nel 2023. Per i minori basta un colloquio di 30 minuti, anche a distanza e anche con una persona che non è psicologo né psichiatra, per avere gli ormoni utili per iniziare il “cambio” di sesso. Tra il 2017 e il 2023, 12.000 ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni affetti dalla cosiddetta disforia di genere sono stati seguiti dallo staff di Planned.

Eppure il suo abortismo estremista e l’adesione incondizionata a qualsiasi tematica woke non stanno portando i frutti sperati, anzi stanno provocando una reazione di rigetto nei cittadini americani, stanchi di idee contraddette dalla realtà e stanchi di attacchi continui alla vita e alla famiglia.