Oscurato il blog Messainlatino.it
Da ieri Google ha reso inaccessibile il blog dedicato alla liturgia tradizionale. L'avviso ai gestori: violata la "Hate Speech Policy". Ma senza specificare in cosa consisterebbero le violazioni.

Nella blogosfera dedicata alla liturgia tradizionale MiL-Messainlatino.it è il blog italiano più letto. Anzi era, perché da ieri risulta inaccessibile, per decisione della piattaforma Blogger gestita da Google.
Ai gestori è stata recapitata un'email che contesta violazioni della policy sui "discorsi d'odio" (Hate Speech Policy". Ma senza dire quali. Il blog «ci è stato segnalato per una revisione. Abbiamo stabilito che esso viola le nostre linee guida», scrive il Blogger Team, «e abbiamo reso il link https://blog.messainlatino.it/ non visibile ai lettori». Segue la spiegazione che non spiega: «Perché il vostro blog è stato rimosso? I vostri contenuti hanno violato la nostra policy sui discorsi d'odio».
I gestori di Messainlatino.it potranno fare ricorso e lo faranno, come già annunciato. Intanto restano due domande: quali sono i contenuti considerati inammissibili da Google? E soprattutto: da chi (e perché) proviene la segnalazione? «Solo in via di indizio, possiamo supporre ciò abbia a che fare con la circostanza che, nelle settimane scorse, erano già stati rimossi (ma poi dallo stesso Blogger.com riammessi, su nostra sollecitazione) singoli articoli, il cui tenore era: l’intervista a mons. Strickland contro l’ammissione delle donne al diaconato; uno studio del Prof. Corrado Gnerre sulla storia della Massoneria e la sua condanna da parte della Chiesa; il richiamo alla dottrina ufficiale della Chiesa in riferimento al gay pride; infine un post di oltre dieci anni fa col video del fondatore del movimento neocatecumenale», scrive la redazione di MiL nel comunicato pubblicato da Campari & de Maistre, rilevando che «se si comincia così, nessuno può più sentirsi al sicuro nell'espressione del proprio pensiero, perfino se questo combacia con la dottrina ufficiale della religione più diffusa al mondo».