Oggi prima riunione dei cardinali, è già dopo-Francesco
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Convocata per stamattina alle 9 la prima Congregazione generale, aperta anche ai cardinali ultraottuagenari: si decide la data del funerale, probabilmente sabato 26, e l'inizio del Conclave, che deve essere tra il 5 e il 10 maggio.
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Il post-Francesco è cominciato già ieri. La notizia era nell'aria, ma non ci si aspettava un peggioramento così improvviso dopo l'apparizione a Pasqua. Si può dire, in ogni caso, che Francesco non sia sceso dalla croce fino all'ultimo visto che ha continuato a fare il Papa nonostante le sue condizioni e mai ha pensato a fare il passo indietro compiuto dal suo predecessore Benedetto XVI.
Per le decisioni più importanti, ai cardinali è arrivata la convocazione per le congregazioni generali preparatorie che vedranno oggi, alle 9 in Aula del Sinodo, la prima riunione. Tutti convocati in veste talare nera filettata con fascia rossa, zucchetto e croce pettorale, come specifica un'altra comunicazione del cardinale decano Giovanni Battista Re. Questa mattina si rivedranno le scene dell'"assalto" al cardinale di passaggio da parte dei reporter in attesa di qualche dichiarazione fuori dall'ingresso del Petriano. Per la giornata di oggi non tutti faranno in tempo a raggiungere Roma, se non quelli che si trovavano già in Italia.
La riunione di oggi deciderà la data del funerale di Francesco che potrebbe essere sabato 26 aprile per evitare imbarazzi alle autorità italiane per un'eventuale sovrapposizione con l'80esimo anniversario della Liberazione. A Roma sono attesi i grandi del mondo, tra cui anche il presidente americano Donald Trump e l'argentino Javier Milei. Si deciderà anche quando dare inizio all'omaggio dei fedeli in Basilica sebbene tutti i pronostici si concentrino su mercoledì mattina. Per quanto riguarda il conclave, invece, l'inizio sarà obbligatoriamente tra il 5 e il 10 maggio perchè secondo l'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, deve svolgersi tra il 15esimo e il 20esimo giorno dalla morte del Papa.
Alle congregazioni preparatorie i cardinali ultraottuagenari, come recita la Universi Dominici Gregis, sono liberi di non partecipare ma è difficile che chi non ha problemi di salute gravi possa rinunciare a questo privilegio. C'è voglia di parlare dopo un pontificato complesso durante il quale, spesso, si è preferito rimanere in silenzio rimandando la palla proprio a questo momento.
La piazza ieri non era pienissima ma c'era anche la Pasquetta di mezzo. Al termine del rosario presieduto dal cardinale Mauro Gambetti è partito dalla piazza un solo grido che invocava il nome del Pontefice scomparso, seguito debolmente dagli altri presenti. Chi c'era ha messo fiori e candele davanti all'Obelisco Vaticano mentre sono andate a ruba le copie storiche dell'Osservatore Romano con l'annuncio del decesso. L'unico striscione presente era quello dei padri separati che è stato srotolato davanti a piazza Pio XII, di fronte alle postazioni delle televisioni. L'ondata della commozione collettiva aiuterà a riempire piazza e basilica nei prossimi giorni. Inoltre, i tanti che avevano prenotato per Roma in occasione della canonizzazione del Beato Carlo Acutis il 27 aprile confermeranno con ogni probabilità il viaggio sebbene la cerimonia sia stata rimandata. Sarà l'occasione per pregare per il Papa che aveva firmato i decreti per l'elevazione all'altare del giovane lombardo.
Sede vacante, le tappe dalla morte del papa al conclave
Prassi secolare e modifiche recenti regoleranno un periodo spiritualmente intenso per la Chiesa, scandito dalla preghiera di suffragio per il pontefice defunto e dall'elezione del successore. Che potrebbe arrivare all'inizio di maggio.
Il Papa in poncho, emblema di un pontificato
L'ultima apparizione in San Pietro, che ha sconcertato il mondo, è l'ultima, eclatante, dimostrazione di come papa Francesco abbia vissuto il pontificato a servizio delle proprie idee, in totale contrasto con il suo predecessore. Una sistematica decostruzione del Papato.