Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Evaristo a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

L'amore sopra ogni formalismo

C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni (Lc 13,10)

Schegge di vangelo 27_10_2025 English Español

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. (Lc 13,10-17)

Coloro che si scandalizzano perché Gesù si prende cura dei più fragili anche nel giorno di sabato, lo accusano di trasgredire una regola umana. Il paradosso fatto notare da Gesù è che loro stessi non esitano a prendersi cura del loro bestiame in quel giorno, ma non si preoccupano di un fratello nel bisogno. Per questo li definisce ipocriti. Anche noi siamo chiamati a prestare attenzione ai bisogni concreti di chi ci vive accanto, in particolare dei nostri familiari, trasformando la fede in gesti di amore reale. Sai riconoscere le persone vicine a te che hanno bisogno di aiuto concreto?