Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Bruno a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

La vera compassione

Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? (Lc 10,25).

Schegge di vangelo 06_10_2025 English Español

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». (Lc 10,25-37)

 

La celeberrima parabola del buon Samaritano ci mostra con chiarezza che la fede autentica non si misura sulle parole o sulle appartenenze, ma sulla capacità di lasciarsi muovere dalla compassione e tradurla in gesti concreti. Il sacerdote e il levita, pur conoscendo la Legge, si allontanano dall’uomo ferito; invece il Samaritano, considerato estraneo e persino nemico dal popolo ebreo, si ferma, cura le ferite e si prende responsabilmente carico di quell’uomo sconosciuto. Gesù ribalta così le logiche umane: non si tratta di domandarsi "Chi è il mio prossimo?", ma piuttosto di decidere "A chi scelgo di farmi prossimo?". Riesci a fermarti davanti alle ferite degli altri o preferisci passare oltre? In quali situazioni della tua vita concreta puoi diventare un buon Samaritano?