Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
INTERVISTA AL VICEPOSTULATORE

"Il dottor Hernández è beato per il suo amore a Dio"

L'arcivescovo emerito di Caracas spiega alla Nuova Bussola perché oggi José Gregorio Hernández diventerà il primo laico venezuelano sugli altari: "Fu un medico e scienziato di successo, pieno di carità verso i poveri. Ma ciò che lo ha portato alla beatificazione è la preghiera nel mezzo delle attività ordinarie, la Messa quotidiana, il Rosario, la Parola di Dio: un amore che si trasformò in opera".

Ecclesia 30_04_2021

A pochi giorni dalla beatificazione del Dr. José Gregorio Hernández Cisneros, che avverrà a Caracas il 30 aprile con la vicinanza spirituale del cardinale Pietro Parolin, è opportuno chiedersi quale fosse la grandezza spirituale e religiosa del celebre “Medico dei Poveri” e interrogarsi su come una persona, nata nel 1864 in un piccolo paese delle Ande venezuelane, a Isnotú, senza internet o i social network, sia rimasta nell'immaginario collettivo come un modello di cittadino e di vita esemplare, non solo per il Venezuela ma anche per tutta l'America Latina.

Per rispondere a queste domande e comprendere meglio il lato spirituale del venezuelano Dr. Hernández, la Nuova Bussola Quotidiana ha intervistato il cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo emerito di Caracas, che è stato vicepostulatore della Causa di José Gregorio dal giugno 1984 al maggio 1990 e ne è stato anche il principale responsabile in qualità di Arcivescovo dal novembre 2005 al luglio 2018.

Sua Eminenza, come descriverebbe la personalità di José Gregorio, il primo laico venezuelano ad essere elevato agli altari?
Era senza dubbio un grande cittadino, serio e maschile, socievole e amichevole; una persona con una condotta esemplare, retta e onesta, con una grande attitudine civica ed elevatezza culturale. Era anche una persona di intelligenza brillante e superiore alla media, caratteristica evidente durante tutta la sua carriera universitaria. Si è distinto poi come grande professore alla Facoltà di Medicina, ma anche come grande scienziato e ricercatore, poiché ha installato il primo laboratorio di fisiologia e batteriologia in Venezuela, dando così un grande impulso agli studi medici nel nostro Paese. Un ottimo medico, estremamente competente e di successo, ma anche pieno di ardente carità verso i più poveri, che riceveva personalmente nel suo ufficio e visitava nelle loro case.

Sono tutte le qualità di un venezuelano eccezionale, ma quali sono quelle virtù cristiane riconosciute dalla Congregazione per le Cause dei Santi della Santa Sede e che hanno aperto la strada alla sua beatificazione?
Ciò che lo ha portato alla beatificazione sono stati il suo ardente amore per Dio e la sua solida vita cristiana, come ha proclamato Papa san Giovanni Paolo II nel suo decreto del 16 gennaio 1986, con il quale la Chiesa ha riconosciuto le sue virtù eroiche, eccezionali, cioè praticate nel più alto grado. Era noto soprattutto per la sua fede intensa, la sua grande speranza e la sua ardente carità. E sono proprio queste virtù teologali, riflesse nella sua vita quotidiana, che ora lo portano agli altari.

Lei lo ha denominato un “uomo di Dio”...
Sì, José Gregorio Hernández è stato un vero uomo di Dio, con una profonda vita religiosa. Era molto devoto, cioè viveva in atteggiamento di preghiera, anche nel mezzo delle sue attività ordinarie, e aveva un'intensa pratica di pietà: partecipava quotidianamente alla Santa Messa, recitava il Rosario, leggeva la Parola di Dio, aveva una grande devozione a Cristo e alla Beata Vergine e frequentava il Santissimo Sacramento. Adempì fedelmente i dieci comandamenti della Legge di Dio. Inoltre, apparteneva a un'illustre associazione laicale di vita spirituale e apostolato, il Terza Ordine di San Francesco, ed era molto vicino all'illustre Arcivescovo di Caracas, Mons. Dr. Juan Bautista Castro e ai sacerdoti della città. Per questo, avendo un'attività quotidiana unificata e integrata dall'amore di Dio, ha vissuto intensamente la carità, la solidarietà, la bontà verso tutti, soprattutto verso i più poveri. Questo lo mise nel cuore dei venezuelani del suo tempo, al punto che il popolo di Caracas, durante il suo corteo funebre il 30 giugno 1919, mentre le sue spoglie venivano trasportate al cimitero, esclamava con orgoglio: “Il Dr. Hernández è nostro”.

Con la beatificazione, a partire dal 30 aprile, il Dr José Gregorio Hernández potrà ricevere ufficialmente il culto religioso in Venezuela, cioè la sua immagine potrà essere venerata all'interno delle chiese; quale messaggio vuole dare la Chiesa cattolica al popolo venezuelano?
Dichiarando qualcuno Santo o Beato, oltre a proclamare le sue altissime condizioni religiose, spirituali e umane, la Chiesa lo presenta al popolo cristiano, ancor di più al mondo intero, come un esempio degno di imitazione. La sua Beatificazione ci chiama quindi a imitare il Dr. José Gregorio Hernández, in primis nella pratica delle virtù umane, nell’essere buoni cittadini, ma soprattutto siamo invitati a imitarlo nell'intenso amore di Dio, nella vita spirituale e di pietà, nell'unione con Dio e con la Vergine Maria, nell'adempimento dei comandamenti della Legge di Dio, nella carità intensa verso gli altri, in solidarietà con chi soffre, nella pratica di atti di pietà. Dobbiamo vedere José Gregorio come un vero e virtuoso uomo di Dio, che si distinse per la sua santità, e dobbiamo imitarlo nella pratica dell'amore per Dio e per il prossimo e nel vivere la nostra bellissima fede cattolica.

Non a caso il “Medico dei poveri” ha combattuto contro la pandemia di influenza Spagnola, mettendo a rischio la propria vita. La sua beatificazione avverrà durante una cerimonia ristretta, mentre il Venezuela soffre il suo momento peggiore con il coronavirus. Cosa dice al popolo venezuelano?
Stiamo vivendo tempi molto difficili a causa della terribile pandemia, che sta devastando il mondo intero; la beatificazione del Dr.José Gregorio Hernández ci invita ad avere speranza, a dirigere i nostri cuori e gli occhi verso Dio nostro Signore, ci invita a superare le difficoltà, questo è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo imitare questo grande uomo, questo grande venezuelano, quest'uomo di Dio, il Dr José Gregorio Hernández.