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a cura di Stefano Chiappalone

udienza

Gli ungheresi dal Papa un anno dopo il viaggio apostolico

I pellegrini provenienti dall'Ungheria ricevuti oggi da Francesco in Aula Paolo VI.

Borgo Pio 25_04_2024
Foto Vatican Media/LaPresse

Un pellegrinaggio dall'Ungheria, guidato dal cardinale Peter Erdo, per "ricambiare" la visita del Pontefice nel loro Paese, avvenuta un anno fa. Rivolgendosi ai pellegrini radunati in Aula Paolo VI, Francesco ha nuovamente affidato la Chiesa ungherese «all’intercessione della Magna Domina Hungarorum, di Santo Stefano, San Ladislao, Santa Elisabetta, Sant’Emerico e di tutti i Santi e Beati: che essa si fortifichi nell’ardore della testimonianza e nella gioia dell’annuncio».

Il Papa ha ricordato inoltre alcuni «esempi recenti del tempo della persecuzione, come quello del Beato Vilmos Apor, che per la sua vicinanza e la difesa delle donne rifugiate ha dovuto pagare con la vita. Oppure quello di Zoltán Meszlényi, che ha compiuto con tanta dedizione il suo servizio fino all’ultimo momento della vita. E come non ricordare il giovane sacerdote János Brenner? Spinto dalla tenerezza e dello zelo pastorale, andò a confortare un presunto malato portandogli la Comunione, senza sospettare che era una trappola e che sarebbe stato barbaramente ucciso. O anche Sára Salkaházi, che durante la deportazione nazista degli ebrei ebbe compassione delle vittime, tanto che subì il martirio sotto il Ponte della Libertà a Pest. Questi esempi vi spingano ad avere gli stessi atteggiamenti verso coloro che sono affidati alle vostre cure».

Quindi l'invito a «a cercare le radici, perché così metterete basi solide per il futuro. Custodendo le radici potrete guardare avanti con fiducia, rafforzandovi nei valori che danno vita: la famiglia, l’unità, la pace».