Da Fernández via libera alla benedizione di coppie omosessuali

«Al quesito proposto: La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso? - Si risponde: Negativamente»: così iniziava il responsum dell'allora Congregazione per la Dottrina della Fede, firmato dal card. Ladaria (prefetto) e da mons. Giacomo Morandi (segretario), nel non lontano febbraio 2021. Superfluo sottolineare che qui non si trattava di benedire le persone in quanto tali, ma in quanto coppie.

Oggi quell'affermazione è totalmente ribaltata dal nuovo prefetto del nuovo Dicastero per la Dottrina della Fede. Víctor Manuel Fernández, detto Tucho, in soli tre mesi ha già prodotto una messe di documenti e responsa il cui filo conduttore è quello di mandare in soffitta il lavoro dei suoi predecessori. Tanto tuonò che piovve: ed è piovuta oggi (18 dicembre) la dichiarazione Fiducia supplicans, sul senso pastorale delle benedizioni e in particolare circa «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio». Dunque non ci sarà un rituale apposito («non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare»), «mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi», trovando invece «la sua collocazione in altri contesti, quali la visita a un santuario, l’incontro con un sacerdote, la preghiera recitata in un gruppo o durante un pellegrinaggio». Malgrado i vari caveat è facile prevedere che la «confusione con la benedizione propria» del matrimonio verrà da sé.

Più che documenti, quelli dell'"era Tucho" sembrano finestre di Overton, affacciate su un orizzonte ben preciso: il Synodaler Weg tedesco.