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miti scientisti

Criopreservazione, la nuova (e redditizia) frontiera del transumanesimo

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Sono già 400 gli iscritti all'associazione Tomorrow che si incarica - una volta morto - di conservare il tuo corpo nell'azoto per riportarlo in vita quando la scienza lo permetterà. Il mito dello scientismo ottocentesco si fonde con la hybris transumanista. La risurrezione non è certa, ma il business è assicurato. 

Vita e bioetica 03_06_2024

La vita eterna non è certo dono di Dio, bensì di Tomorrow.bio una società che, appena muori, ti congela, rectius: ti criopreserva per poi scongelarti quando la tecnologia riuscirà a resuscitare i morti, come fece Gesù con Lazzaro.

La procedura è la seguente. Prima devi diventare membro di questo circolo Frankenstein. Costo: 25 euro al mese. Poi ci sono i costi per tenerti a -196 in azoto liquido da qui fino addirittura al ritorno di Nostro Signore. Se vuoi il pacchetto all inclusive, ossia conservare tutto il corpo, occorre un’assicurazione sulla vita di 200mila euro. La fesseria di un’assicurazione sulla vita per rimanere morto per sempre. Se invece del menù completo preferisci qualcosa di più economico, ecco che fa per te la criopreservazione del solo cervello, nella speranza che un domani possa essere trapiantato nel corpo di un qualcun altro. Ma, visto che sei così stupido da volerti farti congelare come il pesce, ci auguriamo che mai nessun corpo debba ospitare il tuo cervello. In questo caso il costo dell’assicurazione sulla vita scende a 60mila euro. Infine ci sono altre variabili da tenere in considerazione per capire a quanto ammonta il prezzo per acquistarsi l’eternità come l’età in cui diventerai il de cuius e il tuo stato di salute al momento del decesso (se muori carbonizzato non sei il candidato ideale).

Il secondo step scatta quando Nostro Signore ti chiamerà a sé, evidentemente non più per sempre, ma per un tempo determinato. Il Paradiso può attendere, il titolo di un film è diventato uno slogan con accenti utopici. Se sei prossimo alla morte sei pregato di chiamare lo staff di Tomorrow anzitempo. Questi arriveranno e come avvoltoi aspetteranno di sentire il tuo ultimo respiro per poi freddarti (è un voluto paradosso linguistico il nostro). Se invece muori all’istante, i parenti o chi per essi avviseranno la Tomorrow anche usando un’app specifica. C’è anche un braccialetto ad uso dei soci utile in caso di morte improvvisa il quale può aiutare lo staff medico di qualsiasi ospedale a conservarti al meglio prima che arrivino i becchini della Tomorrow. Perché in realtà è di questo che si tratta: una sepoltura non nella terra, bensì nell’azoto liquido.

Il terzo step, dopo che i tecnici ti avranno abbattuto come un merluzzo appena pescato, sarà il ricovero sine die presso una struttura sita nel villaggio svizzero di Rafz in Svizzera (in Svizzera ormai abbiamo capito che ci si va per metterci i soldi, per sciare, per morire accompagnati da Cappato e per tornare in vita). Quarto step: la risurrezione. Leggiamo sul loro sito: «Potenziale ripristino della vita. Se e quando la tecnologia medica progredirà a sufficienza, potrete essere rianimati e ringiovaniti. […] Una volta che il riscaldamento, la riperfusione e la riparazione sono stati […] eseguiti, tutte le procedure si uniscono in una sorta di "rianimazione" simile alla rianimazione cardiopolmonare che è composta da diverse parti che portano al "ripristino della vita" in caso di attacco cardiaco. Prima che progetti di ricerca applicati abbiano senso, è necessario svolgere molti lavori di base concettuali e teorici». Questa apprezzabile e saggia prudenza viene poi annientata dalla seguente frasetta: «Non esiste alcuna ragione biologica fondamentale per cui la rianimazione non sarà un giorno possibile». Siamo ben oltre all’elisir di lunga vita. Qui abbiamo l’elisir dell’eterna vita.

Qualche riflessione a caldo. Anzi, a freddo. Dal punto di vista biologico la morte è un processo irreversibile sul piano naturale (poi a Dio nulla è impossibile). Varcata quella soglia è impossibile tornare indietro. È un limite squisitamente fisico – i danni provocati dalla morte ai tessuti sono irreparabili –  e come tale invalicabile anche dalla più futuribile tecnologia.

Su un piano più culturale, la conservazione in freezer dell’uomo come un petto di pollo rimanda ad una visione materialista della persona umana. Come un pc che si è spento e che per riaccenderlo occorre resettarlo, cosi da riattivare il sistema operativo. In breve, una macchina, una macchina che si è rotta. Attualmente non si hanno ancora i pezzi di ricambio necessari per farla ripartire, ma non temete: prima o poi arriveranno.

In secondo luogo la Tomorrow persegue il classico e anche lui imperituro mito della sconfitta della morte, mito proprio del transumanesimo e mito che affascina moltissimo. Infatti questa azienda conta già più di 400 abbonati – e l’abbonamento, come abbiamo visto, non costa come quello a Sky – presenti in 800 città europee e in 35 stati, anche fuori Europa. È una delle moltissime ricadute dello scientismo ottocentesco: la felicità verrà dalla scienza, un mondo senza più malattie e dolori è possibile grazie alla tecnologia. È la scienza che ci salverà, mica Cristo.

L’immortalità non viene più da Dio, né dalla gloria come insegna Foscolo, bensì dalla tecnica. La fiducia nella Scienza ha dunque soppiantato la fede in Dio. E abbiamo così tanta fiducia che possiamo scommettere centinaia di migliaia di euro nel sogno di risvegliarsi un giorno, dopo un così lungo sonno. Una fiducia potenziata nella speranza di eternarsi per sempre. Eh sì, perché, una volta ridestati dal sonno di morte, sorella morte o non potrà più nulla contro di noi, perché ogni malattia sarà debellata per sempre, oppure, in subordine, torneremo a morire per poi essere ripescati dagli inferi nuovamente dalla scienza e così via in eterno. Più che una risurrezione pare una reincarnazione ciclica sempre nello stesso corpo che, dato che ormai la morte sarà un mero accessorio della vita, potrà a fortiori anche ringiovanire grazie alla tecnologia. Se abbiamo sconfitto la morte, figurarsi la vecchiaia.

L’ultima frontiera da scavalcare è quella appunto della morte. Venire congelati per essere restituiti un domani al caldo abbraccio della vita. Mettere tra parentesi la morte o, a rovescio, mettere in pausa l’esistenza per poi premere play e tornare ad ascoltare la musica della vita. Morire per poi vivere: sa tanto di cristianesimo, ma in realtà è solo hybris, è volere farsi come Dio e non accettare la propria finitezza umana. È una fissazione dei tempi moderni: dare la morte con aborto ed eutanasia come se si fosse Dio (e l’eutanasia è un altro artificio per illudersi di mettere in scacco la morte) e dare la vita ad un bambino con la provetta, opponendo serie resistenze alle leggi naturali volute da Dio. «L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte» (1 Cor. 15, 26). Ma la sconfitta della Signora con la falce avverrà per opera di Cristo, non grazie alla Tomorrow. Siamo nel pieno del mito dell’onnipotenza umana, l’uomo come signore assoluto che ha potere di vita e di morte. L’eternità è quaggiù e potrà essere acquistata con un congruo finanziamento bancario. Perché – siamo onesti – la risurrezione non è cosa certa, ma il business è sicuro.