Aggredito in Siria il vicario generale dell’arcidiocesi di Homs
Uomini armati lo hanno aggredito e gli hanno rubato la croce d’oro che indossava e altri effetti personali

Michel Naaman, vicario generale dell’arcidiocesi siro-cattolica di Homs, Hama e Al-Nabek, è stato aggredito da due uomini armati la sera del 2 settembre, appena fuori casa. Sostenendo di essere membri della milizia “Sicurezza generale”, i malviventi si sono avvicinati, lo hanno bloccato contro un muro e minacciato con una pistola. Poi gli hanno rubato la croce d’oro che indossava e che possedeva da oltre 50 anni e altri effetti personali tra cui il cellulare. Il religioso è stato subito soccorso da altri sacerdoti e dagli abitanti del villaggio a maggioranza cristiana in cui abita, Zaidal, che si trova a circa sette chilometri da Homs. L’Assyrian Human Rights Monitor è intervenuto sulla vicenda sostenendo che l’aggressione non è un crimine isolato, bensi “un nuovo anello di una crescente catena di aggressioni contro cittadini innocenti” di cui sono responsabili i nuovi leader della Siria, incapaci di garantire sicurezza e protezione ai cittadini. Cresce nei cristiani in particolare la preoccupazione per il futuro e non valgono a rassicurare le promesse di libertà religiosa e di tutela del presidente ad interim, Ahmed al-Sharaa, leader di Hayat Tahrir al Sham, il gruppo islamista che ha guidato l’offensiva contro il regime di Bashar al Assad alla fine di novembre. Ma dalla Siria arrivano anche notizie che inducono a sperare. Il villaggio di al-Yaqoubiya, a ovest di Idlib, nella provincia settentrionale confinante con la Turchia e zona di origine degli attuali leader, è in festa per la riapertura della chiesa di sant’Anna. “Nel fine settimana scorso – riporta l’agenzia di stampa AsiaNews – l’arcivescovo armeno-ortodosso di Aleppo, Makar Ashkarian, ha celebrato la funzione che ha segnato l’inaugurazione del luogo di culto distrutto e abbandonato nel tempo. La celebrazione di Sant’Anna si tiene tradizionalmente ogni anno nell’ultima settimana di agosto ed è una delle festività religiose più importanti per i membri della comunità ortodossa armena in Siria”. Dopo 14 anni si è potuta celebrare di nuovo una messa anche a Idlib alla quale hanno partecipato molti pellegrini provenienti da Aleppo, Latakia, Hasakah, Damasco e altre città ancora.