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Del tempo sappiamo solo che è nelle mani di Cristo

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Il tempo è relativo oppure è un assoluto? La filosofia e le scienze ci si scervellano da millenni, eppure ne sappiamo davvero poco. Il tempo e la storia sono saldamente nelle mani di Cristo.

Editoriali 09_03_2024

Il tempo è uno dei più grandi misteri del mondo. La filosofia e le scienze ci si scervellano da millenni, eppure ne sappiamo davvero poco. Abbiamo anche idee molto differenti del tempo.

Il tempo è relativo, cioè è una successione di eventi? Oppure è un assoluto, indipendentemente da quello che accade? Certamente, a noi il tempo sembra logaritmico: l’estate di quando eravamo bambini sembrava infinita, mentre più invecchiamo più ci troviamo a pensare «Ma come… è già Natale? Sembra ieri che era Pasqua...». So per certo (non chiedetemi come) che gli africani hanno un’idea del tempo completamente diversa dalla nostra. E poi ci sono le grandi teorie sul tempo.

La più diffusa, quella ufficiale nel cosiddetto «Occidente», è che il tempo sia un accumularsi di conoscenze e accrescimenti; è l’idea «progressista», darwinista, per cui quello che viene dopo è necessariamente meglio di quello che viene prima. Poi c’è l’idea gnostico-orientale del tempo come un eterno-ritorno, come lo ha definito Nietzsche, rappresentato dall’Uroboro, un serpente che si morde la coda in un cerchio infinito. E infine c’è l’idea classica del tempo, come progressivo degrado; il passaggio cioè da una età dell’oro, a un’età dell’argento, poi del bronzo, degli eroi e del ferro. Ne parla Virgilio nelle Bucoliche; ne fa cenno Dante nel Purgatorio.

Non è un’idea di tempo molto diversa da quella cristiana, per cui il tempo ha un inizio (la creazione) e una fine (o un fine). Dalla creazione, cioè dal paradiso terrestre, alla catastrofe che precede la seconda venuta di Cristo e il Suo trionfo, la storia umana è una progressiva caduta. Ricordiamo, come esempio, la terribile profezia del capitolo 24 del Vangelo di Matteo:

Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.

Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.

Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.

Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: è là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho predetto. Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.

Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.

Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte.

Questa visione cristiana del tempo ci ispira alcune riflessioni.

Il tempo ha un inizio e una fine, un Alfa e un Omega, e scorre dal primo al secondo. Indietro non si torna. Non è possibile rimettere le lancette indietro, il tempo scorre solo in avanti. Ci sono alcuni (che chiamiamo nostalgici, o reazionari) che vorrebbero tornare a questa o quella epoca del passato: beh, non è possibile. Non è possibile anche perché quello che è accaduto è accaduto, non possiamo fare finta che non sia successo; anche perché le conseguenze non scompaiono.

«Quello che facciamo in vita, riecheggia per l’eternità», diceva ne Il Gladiatore Massimo Decimo Meridio. Ad esempio: papa Francesco avrà un successore che scriverà altri documenti; ma non cancellerà quelli del predecessore. E, anche se li cancellasse, le loro conseguenze resterebbero, non scomparirebbero. Si potrà anche bloccare l’immigrazione selvaggia di questi anni, ma non le sue conseguenze. E via dicendo. Quindi si va avanti, perché il tempo va avanti e non indietro; e le circostanze nelle quali dobbiamo vivere sono sempre nuove e sempre diverse, sempre misteriose e crudeli. Ma non sono mai le stesse del passato.

Infine: il tempo e la storia sono saldamente nelle mani di Cristo. Lui è l’Alfa e l’Omega, l’Origine e il Fine della storia. Tutto ciò che accade è il dispiegarsi della Sua provvidenziale e amorevole volontà, anche quando ci appare oscura, incomprensibile o angosciante.

Rileggiamo il brano di Matteo: guardate di non allarmarvi, è necessario che tutto questo avvenga. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.